Napoli matematico. Cambiano gli addendi, ma il risultato non cambia
Napoli, stadio San Paolo, gli azzurri sfidano i rosanero del Palermo. Un primo tempo che come al solito vede la squadra azzurra partire con quella fase di studio, che fa seguito ad una crescita esponenziale del gioco.
Il primo tempo di Napoli-Palermo
Ma questa volta è la fortuna a non accompagnare il Napoli con tante occasioni create, tante verticalizazioni che squarciano la difesa palermitana, ma il diavolo ci mette lo zampino. Prima Callejon sbaglia un passaggio semplicissimo in aria di rigore, poi, Insigne becca un palo. Ma queste situazioni sono servite, a prendere un pò le misure. Non passa molto, e al trentanovesimo la porta del Palermo che sembrava stregata, viene trafitta da Higuain che lascia partire un tracciante dai venti metri, che va ad incrociare i pali difesi da un incolpevole Sorrentino. Il Palermo si rende pericoloso con un isolato Vasquez, che da solo non può nulla contro una difesa organizzata come quella partenopea. Nonostante tutto, Sarri dalla panchina sbraitava e chiedeva ai propri ragazzi di aumentare il ritmo dello giro palla.
Il secondo tempo di Napoli-Palermo
Inizia il secondo tempo. Come da copione, il Napoli parte bene, mantiene il pallino del gioco ma non riesce a piazzare subito il secondo gol. Higuain al cinquantanovesimo colpisce il terzo palo in due partite. Ma il Napoli gioca, la palla gira, fino al settantesimo, con gli azzurri che si fermano un attimo ma il Palermo con il solito ma solo Vasquez non riesce a fare niente. Passano solo dieci minuti, gli azzurri iniziano a riprendere il ritmo, grazie agli inserimenti di Allan (David Lopez), El Kaddouri (Callejon) e Mertens (Insigne). Ed è proprio il belga, a rendersi pericoloso, prima colpendo l’ennesimo palo della partita, ed infine segnando il goal del 2-0.
Gli azzurri lasciano vedere l’equilibrio di una grande squadra che produce tanto e subisce poco o niente. Non si scopre quando attacca e una difesa che ancora una volta non subisce, e lascia pochissimo spazio agli avversari. Gli azzurri chiudono in possesso palla la partita, proprio a dimostrare la superiorità schiacciante.
Il Napoli in campo trasmette una sensazione di consapevolezza, sa sempre contro chi gioca e sa perfettamente le potenzialità avversarie. E difficilmente è colto di sorpresa.