“A questa Lazio serve una punta centrale!” Questa frase è stata il leit motiv di un’ intera estate di calciomercato. Finalmente Matri !
Tuttavia la storia recente della Lazio la conosciamo visto che il “buon” Presidente Lotito ha voluto, come al solito, rischiare (e risparmiare!) pensando di avere già la soluzione in casa con la punta “falso nueve” Keita (che non è una punta centrale, come abbiamo più volte detto) ed i risultati contro Bayer Leverkusen in Champions e col Chievo in campionato li sappiamo tutti. Ed allora, ecco che nelle ultime ore di mercato finalmente la dirigenza laziale corre ai ripari, comprando (più o meno!) un attaccante vero, una punta centrale: Alessandro Matri.
Ed è proprio lui che all’esordio con la maglia biancoceleste, regala di nuovo il sorriso al tecnico ed ai tifosi, risolvendo con una doppietta di pregevole fattura il match contro l’Udinese valevole per la 3^ giornata di campionato.
Piove sull’Olimpico ad inizio gara, un vero nubifragio si abbatte sui giocatori in campo, il meteo sembra riflettere a perfezione lo stato d’animo della squadra capitolina, che dall’inizio della stagione il sole lo ha visto solo a piccoli sprazzi. La formazione schierata da Pioli poi, non sembra di quelle capaci di invertire il senso di marcia, soprattutto nel primo tempo, dove il solo Candreva ha cercato di scuotere il gioco lento e compassato della Lazio. E così quando al 59’ il tecnico effettua il doppio cambio inserendo Felipe Anderson per Lulic (sostituzione sacrosanta!) e Matri (finalmente!) proprio per Candreva, qualche mugugno inizia a sollevarsi tra tutti i tifosi. Ed invece Pioli non sbaglia ed entrambe le sostituzioni saranno decisive. Keita, cede il posto al centro proprio alla punta ex Milan, spostandosi sulla fascia destra facendo subito benissimo mentre sulla sinistra si schiera FA10 (Felipe Anderson, ndr).Ed è proprio il talento brasiliano che in meno di 10 minuti accende la gara servendo un assist al bacio, dopo uno stupendo dribbling in area, proprio a Matri che a pochi passi dalla porta non sbaglia. Il gol arriva proprio sotto la Nord, che finalmente può esplodere dopo aver sofferto per un’ora di gioco. Passano solo 9 minuti ed il tabellino viene aggiornato di nuovo ancora con lui, Matri, che sfrutta un “regalo” di Kone e da vero rapace d’area, infila Karnezis sotto le gambe per il 2-0 finale. E’ il tripudio dell’Olimpico che finalmente ha il suo bomber (aspettando i rientri di Klose e Djordjevic). E da oggi nessuno si azzardi a dire che il “17” (il numero di maglia di Matri) porta sfortuna!
Come diceva l’attore Brandon Lee nel suo film più famoso “Il corvo”, “Non può piovere per sempre!”. Finalmente torna a splendere il sole in casa Lazio.
Come ogni settimana chiudiamo con i miei voti alla gara:
Marchetti 7.0 – E’ lui il nr.1 della Lazio e quando torna tra i pali è tutta un’altra cosa. Infonde sicurezza al reparto, perfetto nelle uscite e determinante sull’1-0 su due conclusioni di Kone. Saracinesca.
Radu 6.0 – Nel complesso buona prova del rumeno che sbaglia qualche appoggio ma in fase difensiva è più attento e concentrato. Ha anche il merito di rubare il pallone che da il via all’azione dell’1-0. Rigenerato.
Hoedt 6-5 – Buon esordio per l’olandese meno famoso della difesa laziale. Sopperisce l’assenza del suo connazionale De Vrij con autorità ed eleganza e non paga lo scotto del debutto in maglia biancoceleste. Buona l’intesa con Mauricio. Piacevole scoperta.
Mauricio 6.5 – Così come il compagno di reparto, offre una buona prova imbrigliando con le buone o con le cattive prima Thereau poi Zapata ed infine Di Natale che non sono quasi mai pericolosi. Meno sbavature anche in impostazione. Pollice in su.
Basta 6.0 – Spinge sia nel primo tempo che nel secondo ma a volte è un po’ impreciso e da lui ci si attende qualche cross in più. Nel complesso comunque la sua gara risulta comunque sufficiente. Promosso.
Parolo 6.5 – Deve ritrovare la precisione dello scorso anno nel tiro. A centrocampo comunque si rivede dettando i ritmi di gioco ed alternandosi continuamente tra fase difensiva e offensiva. Bravo.
Cataldi 6.5 – Finalmente da un senso alle belle parole spese su di lui. D’accordo è ancora giovane ma se si vuole calcare i campi della massima serie a certi livelli bisogna imporsi il prima possibile. E così il ragazzino prende per mano la Lazio ed offre una buona prova in regia, giocando un’infinità di palloni. Il nuovo che avanza.
Lulic 4.5 (IL PEGGIORE) – Niente da fare! Non ne azzecca più una. L’unica insufficienza della squadra è la sua. Non crossa, non si sovrappone, non copre, impreciso nei passaggi, un vero disastro. Non si capisce perché Pioli insista ancora su di lui. Da tribuna. (Al 56′ Felipe Anderson 6.5 – Entra e dopo 9’ inventa. Dribbling secco a due difensori friulani ed assist al bacio per l’1-0 di Matri. La sua fantasia ed imprevedibilità sono armi fondamentali per la Lazio. Come back).
Candreva 6.0 – La sua forma non è ancora al top ma nel primo tempo è l’unico a provare la conclusione a rete (forse anche troppo a volte!). Di certo esce dal campo deluso ma la sua prova non è stata cattiva. Credici ragazzo! (Al 56′ Matri 8.0 (IL MIGLIORE) – Che esordio! Standing ovation per l’attaccante lodigiano che in 17 minuti (come il numero che porta alle spalle) cambia la gara con 2 gol da vero rapace d’area. Mancava un bomber alla Lazio, da oggi non più! Da Oscar).
Mauri 6.0 – Il ritorno del capitano coincide con la vittoria. Certo non sarà stato determinante come Matri, ma la sua presenza in campo si sente eccome. Il suo apporto alla squadra è generoso, l’unica pecca forse, i 90’ non ancora nelle gambe. Highlander (All’ 83’ Milinkovic Savic s.v. ).
Keita 6.5 – Non si risparmia mai. Corre per tutto il campo svariando su tutto il fronte d’attacco ma non disdegnando di tornare a centrocampo per dare una mano ai suoi compagni. Non è punta centrale questo si sa e quando finalmente Pioli lo riporta sulla fascia inizia la sua danza preferita fatta di dribbling, finte ed accelerazioni. Ballerino.