Il 2015 del Milan è stato un anno pieno di cambiamenti: dal gioco disastroso di Inzaghi si è passato a quello più aggressivo di Mihajlovic, ma il vascello rossonero sembra essere più nero che rosso, sempre in balia della tempesta
Se si pensa al palmares del Milan, viene sicuramente da sorridere: 18 Campionati e 7 Champions fra i trofei più importanti, mica spiccioli.
Ma proprio per la sua storia la società rossonera non può permettersi anni di transizione, specialmente se al timone siede ancora Silvio Berlusconi, edificatore di Milan fenomenali e vincenti.
È oramai qualche anno, però, che la squadra rossonera è protagonista di stagioni non esaltanti e anzi deludenti, il tutto iniziato dallo smantellamento della squadra nell’estate del 2012, dopo l’ultimo trionfo in Serie A.
Ibrahimovic, Boateng e Thiago Silva via: da lì non si è più riusciti a costruire una squadra vincente o quantomeno competitiva, e allora via a disastri senza tregua in Italia ma anche in Europa, territorio storicamente rossonero.
L’Era Inzaghi
Filippo Inzaghi viene chiamato sulla panchina rossonera nell’estate del 2014 con la felicità generale del popolo rossonero: il loro beniamino da giocatore avrà ora la possibilità di portare il Milan nelle posizioni che gli competono anche da allenatore.
Tutto molto bello, ma la realtà è purtroppo sempre il giudice più crudele. Complice un Torres non adattatosi alla Serie A e alla spregiudicatezza offensiva di Inzaghi, lasciando la difesa con mille lacune da puntellare, il gioco rossonero non decolla mai.
Nel gennaio 2015, allora, Galliani vola a Roma nella speranza di chiudere per Mattia Destro, il bomber ritenuto idoneo per far decollare il Milan sulle piste della vittoria.
L’attaccante italiano, però, sarà protagonista di sole 3 reti in 15 presenze. Il Milan riuscirà a giocare anche peggio, se possibile, e terminerà la stagione al decimo posto in campionato, fuori da ogni competizione europea e addirittura condannata a disputare l’ultimo turno eliminatorio di Coppa Italia. Una vergogna.
Ecco, in ordine, le partire disputate dal Milan di Inzaghi nel 2015:
GENNAIO 2015: Milan-Sassuolo 1-2; Torino-Milan 1-1; Milan-Sassuolo 2-1 (Coppa Italia); Milan-Atalanta 0-1; Lazio-Milan 3-1; Milan-Lazio 0-1 (Coppa Italia)
FEBBRAIO 2015: Milan-Parma 3-1; Juventus-Milan 3-1; Milan-Empoli 1-1; Milan-Cesena 2-0; Chievo-Milan 0-0
MARZO 2015: Milan-Verona 2-2; Fiorentina-Milan 2-1; Milan-Cagliari 3-1
APRILE 2015: Palermo-Milan 1-2; Milan-Sampdoria 1-1; Inter-Milan 0-0; Udinese-Milan 2-1; Milan-Genoa 1-3
MAGGIO 2015: Napoli-Milan 3-0; Milan-Roma 2-1; Sassuolo-Milan 3-2; Milan-Torino 3-0; Atalanta-Milan 1-3
L’Era Mihajlovic
Nell’estate del 2015, con un Milan in piena costruzione a causa della stagione disastrosa terminata, viene scelto come successore di Filippo Inzaghi l’ex giocatore interista Sinisa Mihajlovic, che sulla panchina della Sampdoria aveva incantato con il suo gioco aggressivo e spesso esaltante.
Berlusconi, evidentemente infastidito dalla lontananza europea del suo Milan, ha deciso di mettere mano al portafogli, ordinando a gran voce l’obiettivo terzo posto per questa stagione.
E allora ecco gli arrivi di Carlos Bacca dal Siviglia, Luiz Adriano dallo Shakhtar Donetsk, Alessio Romagnoli e Andrea Bertolacci dalla Roma. Quasi 90 milioni spesi per rendere la squadra rossonera finalmente competitiva.
Mihajlovic inizia la stagione con un 4-3-1-2 equilibrato ma allo stesso tempo offensivo e aggressivo. Il gioco appare sicuramente migliore rispetto a quello disastroso di Inzaghi, ma le strisce di vittorie sembrano non essere più nel DNA del Milan, forse inaridito dai troppi insuccessi degli ultimi anni.
A fine novembre il tecnico rossonero decide di passare al 4-4-2, modulo non proprio nelle idee di Mihajlovic ma che comunque sembrerebbe il più adatto a questa rosa, bisognosa di ossigeno tanto nella difesa quanto nell’offesa.
Ecco, in ordine, le partite disputate dal Milan di Mihajlovic nel 2015:
AGOSTO 2015: Milan-Perugia 2-0 (Coppa Italia); Fiorentina-Milan 2-0; Milan-Empoli 2-1
SETTEMBRE 2015: Inter-Milan 1-0; Milan-Palermo 3-2; Udinese-Milan 2-3; Genoa-Milan 1-0
OTTOBRE 2015: Milan-Napoli 0-4; Torino-Milan 1-1; Milan-Sassuolo 2-1; Milan-Chievo 1-0
NOVEMBRE 2015: Lazio-Milan 1-3; Milan-Atalanta 0-0, Juventus-Milan 1-0; Milan-Sampdoria 4-1
DICEMBRE 2015: Milan-Crotone 3-1 (Coppa Italia); Carpi-Milan 0-0, Milan-Hellas Verona 1-1, Sampdoria-Milan 0-2 (Coppa Italia), Frosinone-Milan 2-4
In conclusione, quello del Milan è stato certamente un anno più nero che rosso.
La speranza è che il 2016 porti la voglia di vincere e combattere fino all’ultimo secondo di ogni partita a questo Milan. Mihajlovic sa bene che non può fallire.
A maggio deve essere Europa. E perché no, dato un tabellone favorevole, anche una Coppa Italia.
Nella speranza di un 2016 rossonero ricco di successi auguro a tutti i lettori di Magazine Pragma un sereno e felice anno nuovo.