Il Primo Derby Non Si Scorda Mai


Derby…e Milano si ferma. Si ferma perche il Derby non è una partita normale. Il Derby è la supremazia di una fazione sull’altra in una metropoli dove appartenersi ad una squadra o ad un’altra è religione

Domenica 13 settembre ore 20:45, Milano si ferma per l’ennesima volta da quel 10 gennaio 1909, quando la neonata formazione dell’Internazionale affrontò il Milan in campionato o meglio la Prima Categoria, sul campo di Porta Monforte uscendo sconfitta per 3-2.

E quale modo più bello per avvicinarsi a questo Derby numero 215 se non attraverso il ricordo del primo derby vinto dai Neroazzurri, il giorno che la maledizione finì.

Ormai erano passati due anni dal quel 9 marzo in cui i ribelli avevano battezzato al ristorante Orologio il Football Club Internazionale. Nuova e diversa a cominciare dai colori il nero della notte e l’azzurro del cielo, nell’universalità squadra aperta a chi vuol giocar a pallone che sia italiano o straniero. Destinata secondo l’intenzioni dei padri fondatori, a diventare la prima squadra sotto la Madonnina. Niete a che vedere, ma proprio nulla, con le tante altre squadre che affollavano il panorama calcistico milanese – l’Entoria, l’Unione Sportiva Milanese, l’Ausonia Pro Gorla, la Nazionale lombarda, i ginnasti della Mediolanum e via dicendo.

Per loro l’Internazionale avrebbe scritto la storia del calcio italiano. E per questo, in quei due anni, i suoi padri fondatori profusano soldi ed energie per arrivare ai vertici del calcio italiano con l’unico neo quello di battere gli odiati cugini del Milan, da cui erano stati sconfitti in tutti i cinque gli incontri disputati fin qui.

Per il popolo del cielo e la notto era una fattura, un malocchio lanciato sicuramente dai maledetti cugini, che pareva accanirsi contro l’Inter, la loro Inter.
Così, per sfatarlo, quel pomeriggio freddo d’inverno i giocatori neroazzurri entrarono in campo determinatissimi, consapevoli che i più forti siamo noi. A difendere i pali c’era il giovane ‘nasone’ Campelli, mentre a centrocampo giostravano il torinese Giovanni Capra e l’allenatore-giocatore Virgilio Fossati scomparso quel maledetto giorno di Natale del 1916 sul fronte a Monfalcone.

E infatti, non ci fu partita. Nonostante i rossoneri schierassero Aldo Cevenini e il grande Renzo De Vecchi, il difensore poliedrico Attilio Colombo e il futuro olimpionico Edoardo Mariani, i milanisti vennero umiliati sul loro campo di via fratelli Bronzetti, primo campo in Italia ad applicare le reti alle porte, con un 0-5 che ancora adesso rappresenta il punteggio con maggior scarto a favore dell’Inter.

Un trionfo che noi, a più di cent’anni di distanza, abbiamo voluto ricordare come ringraziamento a quei 48 dissidenti che decisero di abbandonare Alfred Edwards e il suo Milan. Sicuramente è merito loro, merito di quei traditori, se oggi possiamo goderci e gustare lo spettacolo del Derby più famoso non solo in Italia, bello perchè in una metropoli come Milano non c’è mai la noia di tifare per una sola squadra in una sorta di dittatura calcistica.

Il tifo sugli spalti, i colori ed anche gli sfotta da una curva all’altra fanno di questa sfida un evento da vivere oltrè i novanta minuti di gioco.

Come ha scritto il giornalista Darwin Pastorin nel Dizionario del calcio italiano: >>Il derby è una cosa seria, il derby ti prende il cuore e la gola, il derby è il paradiso o l’inferno, l’altare o la polvere, la luce o il buio. Il derby è quella partita che dura una vita. Il derby è una febbre, è star male, è fumare anche se hai smesso da tempo<<.

Signori questo è il DERBY. E noi lo amiamo.

Campo Di via Bronzetti, 6 Febbriao 1910 – XIII Giornata Del Campionato 1909/10

MILAN – INTER 0 – 5 (0-2 – 1°T)

MILANOtt, Barbieri, Moda, Scarioni, Cevenini I, Colombo, Carrer, Brioschi, Mayer, De Vecchi, Mariani.

INTER Campelli, Fronte, Zoller, Streit, Fossati, Moretti, Payer, Engler, Peterly, Capra, Shuler.

Arbitro Goodley di Torino

MarcatoriCapra (3), Peterly, Payer

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