Correre scalzi fa bene o fa male? Siamo nati scalzi e quindi sarebbe naturale camminare e correre scalzi, ma sin da piccoli ci “infilano” le scarpe e quindi cambia qualcosa nella postura naturale.
Correre scalzi, si o no?
Il fatto che nasciamo scalzi non significa che correre faccia bene a prescindere. Se si cammina e corre sempre scalzi, allora non fa male anzi è la cosa più naturale del mondo. Succede, però, che a pochi mesi di vita ci fanno indossare le scarpe e allora la postura inizia a subire modifiche che ci porteremo per sempre con noi. A questo punto, la “retrocessione” ad essere scalzi non è detto che dia benefici. I muscoli ed i tendini dei piedi ormai sono abituati a funzionare e metà e dopo tanti anni, il riadattamento alla natura non è scontato. Dunque, correre scalzi non è per tutti e il consiglio è di avvicinarsi alla corsa scalzi per gradi, passando preferibilmente per un podologo.
Dalla teoria alla pratica, Enzo Bove sperimenta la corsa senza scarpe
A Castellammare di Stabia, c’è un nutrito gruppo di runners che ogni mattina invade le strede cittadine edella Statale Sorrentina. Tra questi c’è un veterano della corsa, Enzo Bove. Un runner amatoriale ma che, a 57 anni, ha al suo attivo un paio di decenni di corsa su strada.
Da qualche tempo, Enzo Bove alterna allenamenti con scarpe ad allenamenti scalzi su asfalto, e quasi sempre, al termine degli allenamenti con scarpe, chiude la seduta con un paio di chilometri a basso ritmo a piedi scalzi. Solo i calzini lo separano dalla pavimentazione stradale.
Lo abbiamo intervistato per farci raccontare la sua scelta e per avere l’opinione di un runner che sta “trasformando” il proprio modo di correre.
Intervista ad Enzo Bove
Christopher McDougall con Born to Run ha segnato una generazione di runner. La tua conversione a barefoot runner, letteralmente corridore scalzo, è già avvenuta o è in fase di sviluppo?
Il correre scalzo è qualcosa che va al di là del semplice allenamento per irrobustire i piedi, e’ una filosofia di vita che mi dà uno stato di benessere mentale, anche se la conversione a barefoot runner è ancora in fase di sviluppo.
Un conto è leggere una teoria, un conto è metterla in atto. Quando ti è scattata la molla? Perchè?
La molla mi è scattata dopo aver letto “Born to run” di Christopher McDougall. Crederci e, quindi, dimostrare con il mettere in atto l’affidabilità di tale teoria. Il “perché” è dovuto solo alla sete di nuove conoscenze che alberga in me.
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Stai correndo scalzo da qualche tempo e saltuariamente, credi di abbandonare definitivamente le scarpe “classiche” da corsa?
A questa domanda non posso ancora dare una risposta, poi si vedrà.
Quali sono i benefici post allenamento scalzo?
I benefici, come già detto, sono soprattutto mentali, anche se dopo aver coperto distanze intorno ai 10 km non ho mai avuto fastidi di natura traumatica ai piedi.
Le strade sono piene di insidie, non temi per la salute dei tuoi piedi?
Ciò è l’ unica cosa che mi preoccupa, quindi bisogna guardare attentamente dove si poggiano i piedi.
Consiglieresti ad altri runner di diventare un barefoot runner?
Già fatto! Condividere sensazioni positive significa raddoppiarle.
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