Domenico Ricatti omaggia il tricolore alla Telesia Half Marathon – Intervista

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Domenico Ricatti, classe 1979, atleta dell’A.S.D. Terra dello Sport, è oggi uno dei migliori protagonisti dell’Atletica Leggera Italiana.

Alla quinta edizione della Telesia Half Marathon, l’atleta barlettano, tagliando il traguardo in 1h10’31”, è stato l’uomo che ha reso omaggio al nostro tricolore: Primo Italiano in classifica e sesto assoluto.

Classifica della V^Edizione della Telesia Half Marathon

Domenico Ricatti
Telesia Half Marathon 2019 – V^ Edizione

Subito dopo la mezza maratona di Telese Terme ci siamo intrattenuti e persi in una piacevole conversazione con Domenico Ricatti.

Complimenti Domenico per la tua prestazione alla Telesia Half Marathon! Fatica, sudore, ma immagino anche tanta soddisfazione. Quanto ti ha gratificato questo risultato?

Devi sapere che ho militato per circa 19 anni per il centro sportivo aeronautica militare nelle vesti di atleta. Da gennaio scorso non sono più tesserato per il CS Aeronautica, con cui ho concordato un abbandono del professionismo.Tuttavia ho ancora il mio vecchio difetto di fabbrica: l’agonismo e l’amore per la competizione.

Da gennaio sono tesserato con l’A.S.D. Terra dello Sport, società di amici, il cui patron è Simone Vitiello di Pompei con il quale condivido l’idea di correre divertendoci e salendo anche su qualche podio nel duathlon, altra disciplina a me congeniale.

Sul percorso di Telese, sia sulla mezza che sulla 10 km, mi sono cimentato molte volte e sulla distanza dei 21 qualche anno fa ho corso il mio personal best 1h03.37. Domenica scorsa è stata un’altra storia! Sono tornato alla distanza dopo due anni di assenza a causa di infortuni e mille altri contrattempi. La felicità è stata tanta ed è derivata dal  fatto di correre in una gara veramente bella con i colori del mio nuovo club e ricavare ancora una volta un piccolo spazio da protagonista.

– La tua è una carriera sportiva costellata da tantissimi successi. Quale traguardo ricordi con maggiore emozione?

I traguardi nella mia carriera sono stati innumerevoli per mia fortuna, ma la mia più grande soddisfazione deriva dal rapporto che nel corso degli anni si è instaurato con i miei sostenitori.E’ un esercito di persone buone e volenterose che mi regalano sempre sorrisi e benevolenza.Loro sono il mio carburante!

– Le sconfitte aiutano a crescere.Quale traguardo, invece, ricordi con delusione?

La delusione fa parte del gioco. Chi riesce a fare anche di essa un modo per rilanciarsi può cancellarla rapidamente inseguendo prestissimo i sogni lasciati solo per un momento da parte a causa sua.Ho vissuto tantissimi momenti grigi, ma il ricordo di essi mi dona lacrime di gioia perché mi hanno permesso di crescere ed acquisire sicurezza.

“Ci sono due modi di guardare il nostro sport…”

– Oltre agli allenamenti, quali altre cose sono indispensabili per raggiungere un’ottima condizione fisica e dare il meglio di sé in gara?

Ci sono due modi per guardare al nostro sport: uno è il piacere di star bene, lo stare insieme, il migliorarsi senza ossessioni; l’altro è l’ottenimento di una prestazione.Io ho inseguito per una vita la performance anche a scapito del benessere alcune volte.Oggi preferisco fare qualche metro in meno di corsa per godermi qualche momento in più di pura gioia.In tutti i casi dettagli importanti sia per il benessere, sia per la performance, sono una sanissima alimentazione e la cura delle proprie emozioni attraverso la conduzione di una vita sempre all’insegna della positività e del sorriso.

Domenico Ricatti

– Sei tesserato con l’A.S.D. Terra dello Sport, il prestigioso team campano che si distingue anche nella disciplina del triathlon. Mimmo Ricatti ama solo la corsa, o anche la bici e il nuoto?

Amo correre, ma amo andare anche in bici.Nuotare? Nuoto, ma non sono un fulmine; presto o tardi mi regalerò anche un Ironman.

– Gli allenamenti e le gare immagino che rubino gran parte del tuo tempo libero. Come riesci a conciliare vita privata, gare ed allenamenti?

Conciliare è stato il lightmotive della mia vita.Ho sempre fatto ruotare tutta la mia vita intorno a gare ed allenamenti e benessere laterale.Ora che non sono più un professionista sono meno concentrato sui dettagli,anche se gli automatismi mi conducono a non sforare quasi mai.Vivo estremamente naturalmente e quando sono in affanno guardò il cielo o vado a bagnarmi in mare; il contatto con la natura mi ristabilisce.

“Mennea mi diceva sempre di allenarmi il doppio degli altri…”

– Scoperto ed allevato nella culla barlettana che ha dato i natali atletici anche a Mennea. Che ricordi hai di lui?

Quando Mennea è scomparso io ero in procinto di partecipare ad una della mie Stramilano. Ricordo che corsi con il lutto sul petto. Lui mi diceva sempre di allenarmi il doppio degli altri perché questo mi avrebbe regalato soddisfazioni.Ho sempre operato religiosamente verso quella direzione; mi sono allenato tanto, a volte anche troppo. Credo di essere stato un piccolo Mennea in quel e senso perché lui era veramente instancabile; poi entrambi veniamo da Barletta che è conosciuta come la città della disfida per cui sicuramente ciò che ci accomuna sono le sfide, concetti interessantissimi per noi esploratori!

pietro mennea
Pietro Mennea

– Cosa cerchi dalla corsa, oltre alla sfida con te stesso?

Dalla corsa e dallo sport, oltre alla sfida con me stesso e con tutto e tutti, cerco l’educazione.Lo sport insegna discipline varie; lo sport educa; lo sport rende migliori nel corpo e nella mente. Lo sport può cambiarci, può salvarci!

– La tua prossima Mission Impossible?

Missioni impossibili? Non esistono missioni impossibili! Esistono solo sogni e modi per raggiungerli. Bisogna avere pazienza e fiducia e tutto può essere ottenuto. Vorrei continuare ad essere felice e vorrei avvertire sempre di più la felicità intorno a me.Forse potrei giocare ancora un po’ a fare il maratoneta! 

 

 

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