Maratoneta di straordinario esempio.


Pier Giovanni Poli, (BS) Lumezzane 5 novembre 1957 ex maratoneta, dal 1980 al 1994 conta intensi successi.

Eccomi ancora una volta il tracciare il profilo di un maratoneta italiano dai risultati ottenuti da un mix di elementi senza alcuno inganno che restano ininterrotto amore per la corsa. La carriera di Pier Gianni Poli può essere paragonata a una stampa dalla voce ricca di colori e senza segreti. La prima affermazione, la ricerca mi porta al 1980 a Roma alla maratona di San Silvestro con un brillante quarto posto. Da quella affermazione, Poli resta ai vertici delle classifiche di rinomate maratone e lunghe distanze disputate in più città del mondo. La consacrazione di maratoneta Gianni Poli l’ottiene con i colori del “Club Sportivo San Rocchino Brescia” alla Maratona di Milano il 28 aprile del 1984 bloccando il cronometro in Piazza Duomo a 2h11’05” vincendo il primo titolo italiano di maratona con il miglior tempo nazionale lasciandosi alle spalle nomi celebri di: Alfio Ciceri, Armando Scozzari, Vito Basiliana e Mariano Penone. L’atletica fatta di risultati nel conto si trova la voce infortunio che costringerà il bresciano a rinunciare le Olimpiade di Los Angeles.

Chiedo scusa a chi sta leggendo se mi fermo con il racconto per inserire un pensiero personale al tergo della cartolina (con veduta di Napoli). Oltre al saluto, forse con parole usate scrivo: “Gianni, erano in pochi a sapere che ho iniziato a correre con il largo popolo di Amatore prendendoti a modello ma con uguale sudore sul viso correndo nei lunghi viali del Reale Bosco di Capodimonte. Non posso non ricordarmi della gioia provata lo scorso Febbraio a Napoli riconoscendoti tra il pubblico festante, la stretta di mano scambiataci ha il valore dell’abbraccio, poi… l’intervista rilasciatami è l’autografo che ho sempre desiderato ricevere”.

I successi di Gianni Poli hanno contribuito al palmares dell’atletica italiana, con dodici le presenze in nazionale che restano un esempio nel mondo dello sport. Per circa un decennio è stato l’uomo di punta della classica distanza e di atleta noto per lo stile di corsa particolarmente tecnico, apprezzato anche dai non addetti ai lavori. Giusto ricordare il nome del prof. Gabriele Rosa, medico e allenatore, l’Argento agli Europei del 1990 e bronzo in Coppa del Mondo e Coppa Europa di maratona, Il quinto posto alla maratona di Boston (1988) dove registra il quinto posto con il tempo finale di2h09’33” durante la sua carriera ha migliorato per ben quattro volte il record italiano. Il panorama internazionale lo ricorda con l’Oro espugnato con il tempo finale di 2h11’06” alla Maratona di New York (Stati Uniti) una vittoria importante desiderata da ogni maratoneta, per Gianni è una doppia vittoria battendo il favorito l’australiano Rob De Castella, uno dei migliori maratoneti al mondo dell’epoca. Nelle interviste a fine gara e in quelle dei salotti televisivi, il lombardo Gianni Poli mette in risalto il successo italiano dimostrando di essere disponibile e anche un valido e attento interlocutore, lasciando trasparire le sue doti di umiltà e determinazione.

Con l’augurio di aver fatto cosa gradita e raccontata in modo corretto.

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