Un viaggio di lavoro, non intenso, è stato l’occasione perfetta per vedere Central Park.
Naturalmente il desiderio era quello di correrci, specialmente avendo scoperto che distava solo 300 metri dall’albergo.
A New York d’inverno fa più freddo che in Italia, ma le temperature possono variare molto. Così la settimana prima c’erano -24 gradi, mentre questa settimana le temperature erano di poco sopra lo zero, e questo spiega la voce leggermente nasale ad inizio video (h7.00 a.m.).
Il parco è piuttosto vasto con delle strade asfaltate a doppia corsia che fanno due giri interni. Il primo di circa 2 miglia (3,2km), il secondo di 6m. (10km). A lato di questi anelli ci sono una serie di vialetti, talvolta sterrati. Il tutto è ondulato con salite e discese morbide.
Quindi un terreno adatto a qualsiasi tipo di allenamento podistico. Infatti ho trovato delle distanze segnate in metri, dai 200m fino a 1.600 (un miglio). Oltre a questo ci sono tanti joggers (corridori lenti) e runners (veloci).
Una squadra locale si chiama Central Park Track Runners. Hanno un tavolino sempre allestito per le bibite ed integratori di chi si allena.
Gli animali del parco sono scoiattoli grigi, uccelli vari, papere e oche, cavalli che tirano carrozze, e tanti tanti cani.
Il cane newyorkese più in voga è il barbone, più grande del barboncino, perfettamente spazzolato e molto amichevole.
Ci sono poi, durante il giorno, una serie di artisti di strada che fanno le loro performance (buskers in inglese).
Il tutto ben mantenuto. Il parco offre un’oasi di tranquillità e riparo dai rumori del traffico e dalla sensazione di meraviglia ma anche leggermente oppressiva trasmessa dai tanti, altissimi, grattacieli, che ormai hanno superato di molto in altezza il famoso Empire State Building.
La gioia di correre nel Park, oltre ad essere la più grande provata a NY, è anche immateriale, dl tutto gratuita, nella sua semplicità.
Il video la racconta, al netto del respiro un pò affannato.