Lo Stelvio è un massiccio montuoso in Alto Adige, terra d’Italia incuneata tra Svizzera e Austria.
Gli Austroungarici dominavano questi luoghi nel 1800. Avevano l’esigenza di controllare il territorio militarmente, quindi decisero di costruire una strada straordinaria che scavalcasse le Alpi come via di comunicazione con l’Austria. Finita la dominazione, la strada è diventata luogo di cimento per corse in salita con carrozze e cavalli, poi biciclette e auto.
La storia continua con la Stelvio Marathon
Stelvio Marathon, una gara nata sulla distanza di 42 km, su strada, poi passata a corsa trail tra i boschi, sulla distanza di 21 km, ma con un dislivello positivo da superare di circa 2.100 metri.
Partenza da Prato allo Stelvio, quota 950, arrivo al rifugio Garibaldi, quota 2.850.
Quest’anno abbiamo rischiato di perdere la gara per un temporale notturno che ha trascinato a valle l’arco d’arrivo, e ha continuato a versare pioggia il giorno dopo.
Il risultato è stato una gara di 14 km, fino a quota 2.200, una splendida discesa in funivia.
Mosso dalla voglia di vedere la cima, mi sono spinto fino al passo in auto. Ho potuto quindi provare l’emozione (vera e non retorica) di scalare la montagna in tre modi diversi.
A vincere la gara è stato Thomas Niederegger , campione locale, che lungo il percorso è passato accanto casa sua. Tra i partecipanti c’è un clima solidale e multiculturale, tra italiani, svizzeri, tedeschi, rumeni. Questa è quella che Italo Svevo chiamava la mitteleuropa.
Il video è un cortometraggio che permette di condividere questa esperienza.