La Ferrari e una cornice di 500 privilegiati nella tribuna e un migliaio nelle colline circostanti ha accompagnato la presentazione della rossa più amata nel mondo. Grande l’emozione dei piloti che hanno raccontato il loro allenamento e il lavoro al simulatore che hanno valutato come impressionante. Vasseur, invece, si ritiene soddisfatto del lavoro svolto dal team ed è fermamente convinto che gli obiettivi prefissati possano essere raggiunti.
Svelata la macchina notiamo subito che la livrea è simile a quella dello scorso anno con la caratteristica indistinguibile delle pance scavate. Un bel lavoro svolto sulla sospensione anteriore completamente ridisegnata e muso leggermente più corto con un’ala anteriore ispirata a Mercedes, infine il cofano posteriore leggermente più stretto. Una bella evoluzione della SF-23 di concetti che lo scorso anno già funzionavano, ma che avevano bisogno di essere messi a punto.
Dopo la svelata della macchina, Leclerc e Sainz scalpitanti hanno provato la vettura in pista davanti agli occhi estasiati dei tifosi. Le sensazioni di Leclerc sono state speciali, ma per lui è difficile scendere nei dettagli con soli venti kilometri percorsi. Si ritiene comunque soddisfatto e pronto a scendere in pista con la nuova vettura. Dalle voci che girano sono stati risolti i problemi di affidabilità che hanno tartassato il team lo scorso anno, di conseguenza sono aumentati i cavalli che permettono alla power unit della rossa di sprigionare una potenza superiore.
La sorpresa? Da mesi i tifosi sui social e con una raccolta firme hanno fortemente chiesto e desiderato la scritta “Ferrari” sull’ala posteriore, uscita per la prima volta lo scorso anno sul circuito di Monza per omaggiare il circuito e la Ferrari. I tifosi chiedono, la Ferrari accontenta, ed ecco comparire sull’ala posteriore la scritta “Ferrari” che sfila in pista per la prima volta dal sapore intenso di appartenenza.
Domani la presentazione della Mercedes, un poco per “rispondere” alla Ferrari, alle ore 10.15 con i piloti Lewis Hamilton e George Russell.