Sottil: ” Catania è stata da sempre uno dei miei pallini”
Andrea Sottil parla in esclusiva a Magazine Pragma e parla anche del Catania: intervista a cura di Salvatore Ciotta
La scorsa estate ci sono stati dei contatti con il Catania?
Certamente, conosco Lo Monaco che è stato il mio Ds per anni a Catania, ci siamo incontrati casualmente e mi aveva detto del progetto che stata nascendo, inoltre aveva apprezzato molto il mio lavoro fatto a Siracusa. Catania è stata da sempre uno dei miei pallini, tutti vorrebbero sedere sulla panchina rossoblu. Non sarà facile per gli Etnei ottenere la promozione diretta, visto che il Lecce viaggia a ritmi altissimi.
Il Resto dell’Intervista:
Il Livorno fino a Gennaio aveva fatto qualcosa di straordinario
Abbamo intervistato in esclusiva l’ex allenatore di Livorno e Siracusa (tra le altre) Sottil, a cui abbiamo chiesto un commento sull’ultima sfortunata esperienza sulla panchina del Livorno, ma non solo. Ecco di seguito le nostre personalissime domande:
Come si spiega il crollo clamoroso del Livorno da Gennaio in poi?
Il Livorno fino a quel momento aveva fatto 20 partite realizzando qualcosa di straordinario, giocando un ottimo calcio, con una sola sconfitta quella di Pisa ottenuta in maniera rocambolesca, tutti sanno come è andato il match dell’Arena Garibaldi.
Dopo la sosta invernale forse dovevamo lavorare meglio sul mercato di riparazione, mi prendo anche un po’ di colpa perché non mi sono saputo imporre, mancavano le alternative . Premetto che nessuno ad inizio della stagione mi ha chiesto di vincere il campionato con 9 o 10 punti di vantaggio, mi era stato chiesto di valorizzare i giovani e così è stato. A Gennaio Padova, Lecce e Catania hanno acquistato ricambi di qualità, il Ds Facci non è stato messo in condizione di fare mercato. Le mie richieste erano quelle di Sarno, Scappini, Coletti e Nocciolini, tutti calciatori di serie B che mi avrebbero consentito di fare quel salto di qualità.
Sono stato anche parzialmente sfortunato in quanto si sono infortunati nel girone di ritorno giocatori fondamentali quali Maiorino, Pedrelli e Franco, contro la Pro Piacenza ero senza otto titolari, anche se devo ammettere che qualche errore l’ho commesso anche io. Se analizziamo le partite, le sconfitte sono dovute ad errori individuali. Aggiungo anche che c’è stato un calo fisiologico anche di alcuni elementi che avevano spinto di più, è subentrata forse anche un po’ di paura di vincere e siamo andati in difficoltà.
A Gorgonzola la squadra era nettamente in ripresa.
Nella sosta prima della trasferta di Gorgonzola avevo percepito poco fiducia intorno a me, ho letto nella squadra un po’ di appiattimento, è così ho voluto dare una scossa dando le dimissioni. Nella vita aggiungo che i soldi contano ma per me fino ad un certo punto, conta di più sentire fiducia intorno. In effetti contro la Giana la squadra ha fatto una gran partita, Contro la squadra di Albe’ non è facile vincere per nessuno perché la Giana da tempo gioca un ottimo calcio. Nella trasferta di Piacenza ero senza Pedrelli, Franco, Luci, Marconi, Gasparri e Valiani con Maiorino in panchina ma era al rientro e non potevo rischiarlo. Sfiderei chiunque con queste aßenze importanti a fare risultato.
Cosa pensa di Siena e Pisa?
Il Pisa è la squadra più forte del girone a livello di organico, ha speso tre milioni di euro solo di cartellin. Anche l’Alessandria nonostante le cessioni la considero una delle migliori del Girone A. Posso dire che Pisa ed Alessandria sono indietro rispetto agli investimenti fatti, lo dico con molto rispetto nei confronti dei due club, l’organico del Pisa con la serie C non c’entra niente, così come quello dell’Alessandria. Ormai il massimo che potranno ottenere saranno i Playoff, che sappiamo tutti che sono una lotteria. Faccio i complimenti al Siena ed a Mignani, non ha un organico Top ma secondo me è più squadra rispetto alle altre, la società è organizzata c’è grande serenità.