Da Berrettini e Sinner a Musetti: l’anno d’oro del tennis italiano


L’anno d’oro del tennis italiano

 

Il 2021 non ha fatto altro che confermare la grande crescita del tennis maschile italiano. La stagione è iniziata con la finale, poi persa contro la Russia di Daniil Medvedev, raggiunta dagli azzurri all’ATP Cup; ed è terminata con i quarti di finale in Coppa Davis. A rappresentare l’Italia nella manifestazione a squadre ideata dall’Association of Tennis Professionals ci hanno pensato Matteo Berrettini, Fabio Fognini, Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Proprio mentre il team capitanato da Vincenzo Santopadre( allenatore di Berrettini, ndr) cercava di sollevare al cielo l’importante trofeo, a poche ore di distanza, Jannik Sinner e Stefano Travaglia hanno dato vita alla prima finale tutta italiana dal 1988 al torneo ATP 250 di Melbourne 1. Ad aggiudicarsi il derby tricolore e il secondo titolo in carriera è stato l’altoatesino, che ha sconfitto Travaglia con il punteggio di 7-6( 4) , 6-4.

Il fantastico 2021 di Jannik Sinner

 

Sinner e Berrettini hanno chiuso la stagione in top ten e meritano sicuramente una menzione speciale. Dopo il successo ottenuto sul veloce del Great Ocean Road Open, il giocatore classe 2001 ha avuto meno di un giorno per preparare la sfida con Denis Shapovalov al primo turno degli Australian Open. Nonostante la forma fisica non ottimale, Sinner ha portato il suo avversario al quinto set e onorato l’impegno. I quarti di finale agguantati a Dubai hanno conferito ulteriore fiducia a Sinner in vista del Masters 1000 di Miami, dove si è spinto fino alla finale, vinta purtroppo dal polacco Hubert Hurkacz, diventando il secondo italiano di sempre a centrare l’obiettivo. La stagione sulla terra ha poi regalato a Sinner una semifinale a Barcellona e la possibilità di misurarsi con il re del rosso Rafael Nadal agli ottavi di finale del Roland Garros. L’italiano ha lottato duramente nei primi due set, ma ha comunque dovuto applaudire il campione spagnolo a fine partita.

L’erba del Queen’s Club e di Wimbledon si è invece rivelata amara come le due sconfitte su due incontri disputati possono testimoniare. L’ultima parte del 2021 ha visto Sinner conquistare altri tre tornei: Washington( più giovane vincitore di un 500) , Sofia e Anversa( entrambi eventi ATP 250, ndr) . La consacrazione è poi arrivata alle ATP Finals di Torino, quando Sinner si è ritrovato a sostituire l’infortunato Berrettini e ha sfiorato una storica qualificazione alle semifinali prendendosi la rivincita su Hurkacz e perdendo al tie-break decisivo contro Medvedev nei due incontri di Round Robin.

Dalla finale a Wimbledon al ritiro alle Finals: la stagione di Berrettini

Berrettini, come specificato prima, ha dato forfait al Torneo dei Maestri a causa di un problema agli addominali; problema riscontrato durante la prima partita con Alexander Zverev e che gli ha impedito di scendere in campo in Coppa Davis. Gli addominali hanno fermato il romano anche agli Australian Open prima degli ottavi di finale con Stefanos Tsitsipas. Il percorso di riabilitazione è durato circa due mesi, ma non ha spento il fuoco che ha caratterizzato la fantastica annata di Berrettini. Il 25enne ha espresso tutto il suo valore a Belgrado e Madrid. Nel primo caso ha vinto il torneo; nel secondo ha guadagnato la prima finale 1000 in carriera ed è stato sconfitto da una delle migliori versioni di Zverev. A fermare il suo cammino al Roland Garros, nel primo dei tre confronti arrivati nei tornei dello Slam, è stato Novak Djokovic ai quarti di finale.

Dalla vittoria del torneo del Queen’s all’’epica finale di Wimbledon, il passo è breve. L’estate di Berrettini ha fatto sognare milioni di appassionati e regalato al tennis italiano la prima finale della storia a Wimbledon. L’azzurro ha fatto suo il primo set nella seconda domenica londinese, ma dall’altra parte della rete ha pescato ancora un fenomenale Djokovic, che si è portato a quota 20 Slam e ha agganciato Roger Federer e Rafael Nadal. Nell’ultimo Major del 2021, l’US Open, Berrettini è incappato per la terza volta in Djokovic, la seconda ai quarti di finale, e il risultato non è cambiato. L’unico vero rammarico di Berrettini resta l’infortunio che ha ostacolato il suo percorso alle Finals.

Tennis italiano: Sonego e Musetti, le “sorprese”

Impossibile non dedicare due capitoli a parte a Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti. Il piemontese ha superato tutti i suoi limiti e guadagnato la top 30 compiendo una piccola ma grande impresa. Dal torneo vinto a Cagliari alla semifinale giocata agli Internazionali BNL d’Italia, Sonego ha sempre dato il massimo e meritato l’enorme affetto del pubblico.

Musetti, da parte sua, non ha brillato nella parte finale della stagione, ma ha mostrato al mondo il suo talento e le due indiscutibili doti tecniche. Per il 19enne di Carrara sono arrivate le prime soddisfazioni nel circuito maggiore e, sopratutto, le prime incredibili prestazioni contro i migliori tennisti. Procedendo in ordine, Musetti ha sconfitto due top 20 ad Acapulco, disputato la semifinale in un 500 e messo in seria difficoltà Djokovic al Roland Garros. Sullo Philippe-Chatrier di Parigi, Musetti ha vinto i primi due set contro il serbo e poi ceduto al quinto anche a causa dei guai fisici. Infine, non si è espresso ai suoi soliti livelli Fabio Fognini, che ha dovuto fare i conti con una serie di infortuni e problematiche extra campo.

Il 2021 del tennis maschile italiano, a prescindere da tutto, può considerarsi straordinario e aprire un ciclo vincente capace di illuminare d’azzurro i più importanti palcoscenici di questo magnifico sport. Basti pensare che sono otto gli italiani presenti in top 100, due dei quali figurano tra i primi dieci( Berrettini e Sinner, ndr) ; 7 quelli in top 200. Il 2022 è alle porte e gli Australian Open daranno ai tennisti azzurri la possibilità di partire con il piede giusto.

Photo Credit: Berrettini via Instagram

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