Dopo la sosta riprende il campionato di Serie A. Ecco i 3 migliori Top e i 3 peggiori Flop della 3a giornata del massimo campionato italiano.
Top.
– Ciro Immobile. Devastante. In una forma strepitosa. Assoluto stato di grazia per l’attaccante biancoceleste che nelle prime 5 gare ufficiali, tra Lazio e nazionale, ha collezionato 5 reti e 1 assist. Da solo disintegra la difesa del Milan dimostrando una prestanza fisica e una fame agonistica da vero campione, se poi gli vengono lasciati anche gli spazi per agire (vedi gol del 2-0) diventa un po’ come sparare sulla Croce Rossa. Settimana monstre per Ciro da Torre Annunziata.
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– Inter e Napoli. Ecco le principali pretendenti al trono d’Italia che camminano a braccetto con la Vecchia Signora. Entrambe a punteggio pieno, entrambe macchine da gol (8 per i nerazzurri e 9 per gli azzurri), entrambe saracinesche dietro (2 gol subiti dal Napoli e 1 dall’Inter). Icardi e Perisic da una parte, il tridente d’oro dall’altra. La concretezza di Spalletti contro le geometrie di Sarri. La Juventus godrà ancora tra le due litiganti o assisteremo al cambio della guardia?
– Fiorentina. Finalmente il riscatto che si stava aspettando in casa viola. Pioli ha trovato il giusto equilibrio e, con un Simeone rapace, un Veretout in grande spolvero e un Thereau in più, può iniziare anche lei a giocarsela per una piazza più che discreta nella parte sinistra della classifica di Serie A. Restano comunque inaccettabili le due sconfitte di fila, ma almeno a Firenze ci sono segnali di ripresa: il criceto nella ruota ha iniziato a correre.
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Bene ma non benissimo.
Benevento. Bene ma non Benevento: 3 giornate 0 punti. Questo il (non) bottino di guerra del fanalino di coda Benevento. Andando però al di là della classifica, il Benevento deve combattere in primis contro i minuti finali delle partite, perchè ben 2 partite su 3 sono state decise oltre il 90esimo: il gol del pareggio annullato dal VAR a Bologna (minuto 98) e il gol subito in casa contro il Torino (minuto 93). I tifosi del Vigorito vogliono festeggiare il primo storico punto in Serie A e scacciare lo 0 maturato in quella bugiarda classifica; per ciò visto fino ad ora in campo sarebbe una soddisfazione più che meritata. Domenica c’è il derby campano con il Napoli e mercoledì il Vigorito accoglierà la Roma. A Ferrara cantavano “monumento per il Benevento” dopo il gol-promozione di Ceravolo, ora potrebbero intonarlo Juventus e Inter se il Benevento riuscisse a fermare almeno una tra le pretendenti scudetto. Chi vivrà, saprà.
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Flop.
– Juventus senza Dybala. Chi era all’ Allianz Stadium prima del 54esimo minuto avrebbe potuto benissimo andarsene dagli spalti con tutte le ragioni del mondo. Una Juventus che non giocava da Juventus, una partita sbloccata da un autogol e nulla più, nessun sussulto dei giocatori più attesi e Chievo padrone del possesso palla. Irriconoscibile. Domani sera c’è il Barcellona di Messi al Camp Nou ma ci sarà anche Dybala in campo. La domanda è una sola: la Juve di quest’anno è Dybala-dipendente?
– Nicolas (e tutto il Verona). Imputiamo lui perchè tra tutto il Verona è stato il più imbarazzante. Di 5 gol presi non trattiene il pallone sul tiro da lontano di Benassi, causa il rigore uscendo a vuoto su Chiesa e si fa battere sul suo palo e sotto le gambe da Gil Dias. Disastroso. Il Verona non può continuare così e ora la panchina di Pecchia non è calda: è caldissima.
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– Milan. Se da una parte troviamo una Lazio formato “Terminator”, dall’altra c’è un Milan formato “Leone il cane Fifone”. Incapace di reagire, sotterrato dalle offensive biancocelesti al primo vero banco di prova. Non conta stravincere con le piccole se poi non ti fai valere con le grandi (o presunte tali). Montella sta lavorando con calma alla difesa a 3 con Musacchio-Bonucci-Romagnoli. Gli interpreti per fare bene sono arrivati in estate. Il cambio di modulo darà la scossa giusta al nuovo Milan o ci saranno altri scivoloni in corso d’opera?
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