Conferita nel capoluogo calabrese la cittadinanza onoraria a Claudio Ranieri
Una marea di nostalgici e non, si è riversata lungo i vicoli di Catanzaro giovedì 30 giugno per accogliere l’ospite del giorno, Sir Claudio Ranieri, venuto fin qui per ricevere dalle mani del sindaco Abramo la cittadinanza onoraria presso la sala consiliare del comune. Forse mai come ieri la seduta del consiglio comunale di Catanzaro, riunita per deliberare il riconoscimento ad un ex campione, nonché capitano delle Aquile giallorosse, si è trovata d’accordo all’unanimità per celebrare colui che Catanzaro lo porta da sempre nel cuore. Basti pensare che sua moglie Rosanna, oltre ad essere “un’ottima cuoca” – come ha affermato il tecnico testaccino – è nativa del capoluogo calabrese.
Per l’occasione si è espresso anche il sindaco di Leicester, Peter Soulsby, il quale ha condiviso l’iniziativa del sindaco Abramo, affermando inoltre che in futuro sarà proprio lui in persona a visitare i luoghi in cui mister Ranieri ha lasciato un ricordo indelebile.
La cerimonia ha avuto inizio intorno alle 18 tra il saluto festoso della folla riversata all’esterno che non ha nascosto il proprio disappunto, la quale, approfittando dell’evento, ha esposto alcuni striscioni di protesta contro l’amministrazione comunale ed il presidente per il ritardo dei lavori allo stadio Ceravolo, da anni in condizioni fatiscenti.
In sala, tra i flash dei fotografi, il saluto di alcuni suoi ex compagni del mitico Catanzaro degli anni Settanta e Ottanta come Braca, Banelli, Silipo, Improta e o’ Rey Palanca. Dopo la cerimonia, l’attuale tecnico del Leicester, visibilmente emozionato ha affermato: “Mi sento un cittadino di Catanzaro, città alla quale sono molto legato per il bel periodo in cui ho militato nella squadra di calcio di questa città. Quella squadra vinceva perché eravamo un gruppo di amici, così lo sono oggi i ragazzi del Leicester”.
Anche il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo ha sottolineato: “Il legame che Ranieri ha mantenuto in tutti questi anni con Catanzaro e con i suoi vecchi compagni di squadra. Il suo comportamento, in campo e fuori, è sempre stato improntato a lealtà sportiva e correttezza”.