Diego Mancini: “Vorrei continuare a dare il mio contributo alla mia città” (Intervista)

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Quello che stiamo vivendo oggi è un momento di estrema emergenza, un’emergenza che ha fermato parzialmente il mondo.  Se per alcuni (quelli che sono rimasti in casa) il tempo sembra essersi fermato; per altri, quelli che sono in prima linea e che, giorno dopo giorno, lottano per salvare vite umane, compresa la propria, il tempo non è mai abbastanza.

Tante sono le storie nate ai tempi del coronavirus. Oggi vi raccontiamo quella di Diego Mancini, infermiere professionale presso l’AOU Vanvitelli di Napoli, precario da 15 anni, somministrato da ditta privata, che da sempre sogna un’assunzione a tempo pieno ed indeterminato. L’assunzione, finalmente è arrivata da parte dell’AOU Sant’Andrea di Roma, ma…

Diego Mancini: “E’ un momento di emergenza senza precedenti…”

Assunzione a tempo pieno ed indeterminato: un sogno che si realizza dopo 15 anni di precariato, eppure il momento storico che stiamo vivendo non ti consente di gioire. Ci racconti perché?

Lavoro da 15 anni presso l’AOU Vanvitelli, in servizio presso l’U.O.C. di Malattie Infettive. Ho sviluppato, nel corso degli anni una discreta esperienza in questo reparto che non è certo uno dei più facili. Il mio reparto nelle prossime ore sarà in prima linea nella battaglia contro il Covid-19.  Sono enormemente felice di aver vinto il concorso a Roma. Da 15 anni sognavo una cosa del genere, ma quello che stiamo vivendo ora è un momento di emergenza senza precedenti e il mio desiderio è quello di poter continuare a dare il mio contributo per la mia città. Per questo motivo ho chiesto di poter rimanere nella mia città. In questa mia richiesta sono stato sostenuto dal Prof.Nicola Coppola, Direttore dell’U.O.C. Malattie Infettive, il quale, per iscritto, ha formulato richiesta all’AOU Vanvitelli affinchè la mia figura professionale possa rimanere nell’azienda stessa dove è avvenuta la mia formazione. Purtroppo, però, la mia richiesta, al momento, è rimasta priva di risposta.

La tua richiesta, dunque, è quella di poter restare nella tua città per continuare a dare il tuo contributo in un momento difficile come questo. Quali sono le norme in virtù delle quali la tua richiesta potrebbe essere accolta?

Premetto che non sono stato il solo a fare richiesta in tal senso. Per quanto riguarda le normative, l’AOU Vanvitelli ha a disposizione due leggi nazionali ed una direttiva regionale in virtù delle quali può chiedere al Policlinico di Roma di attingere il mio nominativo dalla graduatoria. Si parte dall’art.97 della Costituzione, per poi passare all’art.4 della L.125/2013 che ha modificato parzialmente il Decreto Legislativo 165/2001 che si riferisce proprio ai casi di emergenza, per poi arrivare al più attuale Protocollo 680474/2019 dell’11.11.2019 della Regione Campania. Insomma, esistono due leggi nazionali ed una direttiva regionale che consentono l’accoglimento della mia richiesta.

Diego Mancini
Diego Mancini

“E’ una delle sfide più grandi che ci ritroviamo a fronteggiare…”

Quindici anni in un reparto di malattie infettive. Immagino sia come essere sempre in trincea. Alla luce della tua esperienza, cosa pensi di questa inaspettata emergenza sanitaria?

E’ decisamente una delle sfide più grandi che ci ritroviamo a fronteggiare. Il virus è di facile e rapido contagio. La difficoltà, oltre all’assenza di un vaccino, è quella della carenza dei posti in terapia intensiva. All’AOU Vanvitelli ci siamo attrezzati al meglio per poter accogliere pazienti infetti da Covid-19. Naturalmente speriamo che quei posti restino vacanti, ma i numeri parlano chiaro, siamo in piena emergenza. L’unico modo, al momento, per fronteggiare questa emergenza è quella di seguire le regole: lavarsi le mani spesso, evitare di toccarsi naso, bocca e occhi, uscire solo nei casi indispensabili…se tutti insieme impareremo a seguire queste regole e le altre più volte ripetute, tutti insieme ci salveremo. Ridurre il contagio, significa ridurre l’affollamento degli ospedali ed evitare il collasso del sistema sanitario.

 

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