<strong>STORIA- Il Castello di Vairano Patenoraera era di proprietà della contrada di Teano e della famiglia d’Avalos. Si stima che la sua costruzione risalga all’epoca normanna, dopo la morte di Guglielmo II.
Enrico VI di Svevia, giunto in Italia, occupò il castello impadronendosi del regno per la successione della moglie Costanza.
Durante la guerra tra l’imperatore di Germania e re Tancredi di Lecce, unico successore al trono dell’impero normanno, Vairano che combattè per Tancredi, sfidò Enrico VI che consegnò il castello all’abate di Montecassino Roffredo dell’Isola.
Durante le guerre fra Giovanna II ed Alfonso d’Aragona, il barone di Vairano Giacomo d’Aquino parteggiava per l’aragonese. Il castello venne attaccato dalla flotta del Vitelleschi che occupanrono e saccheggiarono il paese.
Luigi XII decise di fortificare il maniero ricostruendolo dalle basi. Nel 1494 venne assediato da Carlo VIII.
Anche in queste occasioni venne danneggiato e restaurato nel 1660 per opera di Antonio Mormile.
Il feudo appartenne alla sua dinastia fino al 1806, quando entrò in vigore la legge sull’abolizione del feudalesimo.
Questa costruzione, a forma quadrata, comprende ancora oggi quattro torri rotonde nelle quali vi erano feritoie ed affacciate. L’ingresso è costituito da un ampio atrio scoperto.