La corsa ai tempi del Covid-19: Il mio primo giorno fuori casa

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La corsa ai tempi del Covid-19 – Fase 2

Il Covid-19 ha reso il distanziamento sociale indispensabile ai fini della sopravvivenza. Dopo otto settimane di stop, ci avviamo verso la Fase 2. Occorre riavvicinarsi, occorre ripartire, occorre non avere paura.

La corsa ai tempi del Covid-19: Il mio “primo giorno fuori casa”

#iorestosottocasa Nella Regione Campania da questa mattina è consentito fare attività motoria dalle 6.30 alle 8.30 e dalle 19.00 alle 22.00.

Ieri sera ho puntato la sveglia alle 6.00 e questa mattina, quando è suonata, non ricordavo più il perché. Poi, improvvisamente, l’illuminazione: “Eureka! Posso scendere a correre”.

Ho cercato una scusa per non alzarmi dal letto, ma fortunatamente non l’ho trovata. Quella era l’occasione per riconquistare la libertà, il peso forma ed il coraggio di aprirmi nuovamente alla vita. Così tenuta ginnica, chiavi, cuffiette e mascherina, ho iniziato a muovere i primi passi. Mi sono sentita come un capriolo appena nato che mal riesce a stare sulle proprie gambe. La mascherina sembrava togliermi l’aria (e, intanto, ironia della sorte, dalle cuffiette, partiva Tosca “…e come un pesce che non riesce più a respirare”). Dopo pochi minuti, però,  mi sono accorta che le gambe avevano ricordato il gesto della corsa e l’apparato respiratorio sembrava aver imparato a gestire quell’ingombro che mi ricopriva il viso.

Sorprendentemente ho rivalutato il fatto di abitare nel bel mezzo di un quadrivio, circostanza che normalmente si presenta come il peggiore degli incubi per via dello smog e dell’inquinamento acustico. Quell’incrocio questa mattina mi è sembrato il posto più bello al mondo perché ho potuto variare i 500 metri consentiti da casa; le quattro diverse strade mi hanno permesso di correre da una strada all’altra, senza fare avanti e indietro.

Sono stata fuori un’ora e mezza. Ho provato la gioia che regala la corsa e ho ritrovato il coraggio di aprirmi alla vita. Sotto casa, al termine dell’allenamento, mentre facevo stretching avevo il cuore a mille…per la gioia, non certo per la fatica (e intanto dalle cuffiette “Andrà tutto bene” di Elisa e Tommaso Paradiso).

Andrà tutto bene” mi sono ripetuta. Ho scattato una foto per immortalare quelle sensazioni, l’ho guardata e oltre alla gioia, ho portato a casa una nuova consapevolezza…QUELLA DI NON AVER INDOSSATO BENE LA MASCHERINA!

E a voi? Come vi è sembrato il vostro “primo giorno di corsa”?

 

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