Lio De Nes: “Quella volta che proposi a Moreno Pesce di vivere la montagna in una maniera più decisa”


Moreno Pesce, atleta paralimpico di Noale (VE) dal 15 Maggio è in Sicilia per un’altra delle sue imprese: la scalata dell’Etna.Con lui Lio De Nes, guida emerita, che da sempre segue Pesce nelle sue fatiche e con il quale l’atleta di Noale si è cimentato per la prima volta nell’arrampicata.

Oltre Moreno Pesce e Lio De Nes, sono in Sicilia Jacopo Bernard, video maker esperto di montagna, anche lui da sempre al fianco dell’atleta veneto ed il Team3Gambe composto nell’occorso da Cesare Galli, Massimo Cavenago, Salvatore Cutaia e Valeria Masala.Ad accompagnare il gruppo la guida alpina Antonio Rizzo, Franco Minutolo ed Enrica Messina del CAI Catania.

Moreno Pesce
Team3Gambe sull’Etna

Moreno Pesce e il Team3Gambe alla conquista dell’Etna

Con i  suoi 3.357 metri di bellezza ed imponenza, l’Etna rappresenta sicuramente un territorio diverso da quelli ai quali sono abituati Moreno Pesce e gli atleti del Team3 Gambe.

Di questa ennesima impresa abbiamo voluto saperne qualcosa di più.Per questo abbiamo chiesto supporto a Lio De Nes che ringraziamo per la sua disponibilità.

  • Lio raccontaci, come è nato il desiderio di spingersi fino alla costa orientale della Sicilia e risalire l’Etna?

In verità è stata un’iniziativa di Moreno.

Lui era già stato sull’Etna e quando mi ha parlato del suo desiderio di ritornarci mi ha fatto il nome di Antonio Rizzo, persona che io conosco da diverso tempo.Così ho preso subito contatti con Antonio e abbiamo organizzato il tutto.

A noi poi si sono aggregati diversi atleti.Siamo 16 persone in tutto.

Con noi c’è anche Jacopo Bernard, che oltre ad essere un bravissimo video maker, è anche un alpinista di gran valore, per cui non solo fa il suo lavoro, ma è da supporto per tutti noi dando una grossa mano ad organizzare le salite.

  • Come è avvenuto il tuo incontro con Moreno Pesce?

Diversi anni fa venni a sapere di un progetto che aveva come obiettivo quello di consentire anche a chi era portatore di disabilità di poter sciare.In quella occasione ebbi modo di conoscere Moreno Pesce che già faceva attività fisica.

Praticava la camminata sportiva.Successivamente, quando ebbi modo di conoscerlo meglio, gli proposi di vivere la montagna in una maniera diversa, in una maniera più decisa.

Gli proposi così l’arrampicata.

Ricordo ancora la sua faccia.Mi disse: “Sì, mi piacerebbe, ma ho bisogno di pensarci un po’ prima di dirti sì”.

Era naturale che dovesse pensarci su, ma non credere che trascorse molto tempo prima che tornasse da me per dirmi che voleva provarci.Trascorsero soltanto poche ore.

Il difficile fu dopo. Il difficile fu convincerlo che la corda spessa solo 9 mm potesse reggerlo. “Vai tranquillo, gli ripetevo.

Regge un peso di 2000 kg.Vuoi che non regga te?”.

Da allora ne è passato di tempo.

Di esperienze insieme ne abbiamo fatte tante.Moreno è un uomo tenace, determinato ed è un uomo buono, un uomo generoso.

Tra noi c’è una gran bella amicizia!”

Moreno Pesce e Lio De Nes

LEGGI ANCHE: ETNA, UN’ALTRA SFIDA PER MORENO PESCE ED IL TEAM3GAMBE

Lio De Nes: “La sicurezza prima di ogni altra cosa”

  • Il tempo non è stato clemente in questi giorni.Un mese di maggio inaspettatamente piovoso e freddo.

Quanto ha inciso questa circostanza sulla realizzazione della vostra impresa?

Durante i primi giorni abbiamo avuto un po’ di cattivo tempo e qualche volta abbiamo dovuto fare dietrofront.La sicurezza prima di ogni altra cosa.

Nei giorni successivi, invece, accompagnati da giornate più miti, abbiamo potuto raggiungere la Torre del Filosofo a quota 2.920 metri.Anche Valeria è stata bravissima.

E’ arrivata fino al Belvedere, a quota 2.750 metri accompagnata da Franco Minutolo ed Enrica Messina. 

Valeria Masala
  • Cosa porterete a casa di questa esperienza?

Come ti dicevo “La sicurezza prima di ogni altra cosa”.  Ognuno degli atleti ha affrontato la salita accompagnato da una guida esperta del luogo assecondando le proprie capacità.Tra tutti Valeria è stata bravissima.

E’ una forza!Le rinnovo i miei complimenti perché lei ha l’appoggio di una sola stampella e con i cambi di pendenza non è per niente semplice ciò che ha fatto.

L’obiettivo, come sempre, è la forza trainante del gruppo che insieme ha affrontato un’ulteriore sfida affrontando un territorio nuovo e sconosciuto quasi a tutti.

La neve che abbiamo trovato su in cima è stata una benedizione.Non si affondava e perciò ha consentito di avanzare più facilmente.

L’obiettivo principale che si era posto Moreno era quello di raggiungere i 2920 metri della Torre del Filosofo.

Un obiettivo sicuramente centrato.Porteremo a casa il ricordo di un’esperienza unica condivisa con tante persone tenaci, determinate e simpatiche.

Tutto ciò sarà raccontato ancor meglio dalle immagini realizzate da Jacopo Bernard.

Team3Gambe sull’Etna

 

 

 

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