Una semplice richiesta di rispetto delle regole è costata carissimo a uno studente universitario fuorisede. La notte del primo febbraio, nel cuore della movida napoletana a Chiaia, il giovane è stato brutalmente aggredito dopo aver chiesto a un ragazzo di non saltare la fila per il bagno in un locale. La risposta è stata violenta e sproporzionata: minacce, una pistola puntata in faccia e un violento pestaggio che gli ha lasciato uno sfregio permanente sulla fronte.
Aggressione mafiosa tra i baretti
Tre giovani – Antonio Izzo, Claudio Riccardo Garavini e Alessandro Faraon – sono finiti in carcere, accusati di lesioni gravissime con metodo mafioso. Izzo avrebbe minacciato e colpito lo studente con il calcio della pistola, mentre Garavini lo picchiava a terra. Infine, Faraon avrebbe sparato tre colpi tra la folla, come in una “stesa” camorristica.
Complicità e ostacoli alle indagini
Un’imprenditrice 37enne è indagata per favoreggiamento: avrebbe ostacolato le indagini cancellando i video delle telecamere del locale. Il giudice parla di complicità e tentativi di insabbiamento. L’unica nota positiva: la denuncia coraggiosa del ragazzo.