” La porta italiana verso l’Oriente “, ecco come viene definita la Puglia, fra cultura, taranta, paesaggi, profumi e perchè no anche sapori, che richiamano la tradizione meridionale e mediterranea
Tra le mete più ambite dai giovani c’è Baia Verde a Gallipoli, in cui si trovano i locali e i lidi attrezzati che si trasformano la sera in discoteche o che durante tutta la giornata accompagnano i ragazzi con dj set, spesso migliori delle serate organizzate; un esempio sono il Samsara, lo Zen, il Banzai: stabilimenti balneari, in cui si unisce divertimento a relax, a paesaggio, ma come dimenticare l’acqua limpida e la tipica vegetazione della macchia mediterranea?
Oltre a questo c’è anche il centro storico di Gallipoli, ricco di storia e magia. C’è la possibilità di visitare la parte antica, situata più in alto, attraversando negozietti di ceramiche, tamburelli, prodotti tipici e souvenir, per poi ritrovarsi fra le mura del castello, giungendo alla Cattedrale di Sant’Agata, alla Chiesa di Santa Maria della Purità e al Teatro Garibaldi, fermandosi al Museo Civico E. Barba, di Storia naturale e di Archeologia le cui collezioni erano costituite da donazioni provenienti dalle sue raccolte personali, donò: oggetti di storia naturale, mineralogica, zoologica e archeologica, tutte cose che abbiamo avuto l’onore e la gioia di ossevare, compresa la sala, contente dei feti malformati di umanie animali sotto alcol, molto suggestiva e poco indicata per i deboli di stomaco. Purtroppo però, mancava la collezione di abiti d’epoca, del XVII e XVIII secolo, attualmente in restauro.
Un’altra visita molto suggestiva è stata quella al frantoio sotterraneo, anzi più indicativamente conosciuto come il “Frantoio Ipogeo Oleario – Palazzo Granafei“, unico dei trentacinque del 1600, ristrutturato interamente. Non è solo una visita sotterranea, poichè, con il biglietto (costa solo 1,50€), è possibile assistere anche alla visita guidata se organizzata nell’orario di visita, in cui vengono spiegati i passaggi della lavorazione delle olive, a come si arriva all’olio e come la rimanenza veniva utilizzata per le saponette all’olio di oliva; anche se nello specifico, in quel frantoio, veniva prodotto l’olio grasso, venduto per illuminare le grandi capitali europee.
Ritornando al discorso spiaggie, assolutamente dovete fare un bagno nei cosìdetti Caraibi dello Jonio, fra sabbia e rocce a Punta della Suina, in cui conviene restare fino al tramonto per ammirarne uno dei più suggestivi.
Un’altra meta molto carina, bella e in cui c’è un’acqua spettacolare, cristallina, è alle Maldive del Salento, verrete accolti da un’enorme sedia a sdraio e un ombrellone, forse più corteggiata questa per la possibilità di farsi fotografare e sembrare piccoli, che la spiaggia, che c’è sia libera che con vari lidi attrezzati, che fra l’altro, propongono anche giochi in acqua, lezioni di Zumba e acquagym, o magari c’è chi resta a relax su dei lettoni.
Il Salento è anche tradizione, come la famosa notte della Taranta, che ogni estate, ormai da più d dieci anni, allieta le serate pugliesi, ma voi sapete come nasce?
Per quanto riguarda la Pizzica, ci sono fonti scritte che derivano dal 1700, di una serata danzante del Re Ferdinando IV di Borbone, e non era per forza una danza di corteggiamento, però nello specifico, la Taranta, deriva dallo scopo di esorcizzare le donne tarantate, ovvero morse dal ragno, che avevano delle convulsioni e le si faceva danzare con l’aiuto di tamburelli e violini, così da guarirle.
Un altro simbolo della bella Puglia, è la Massaia in terracotta, una donnona in carne, contadina che poi si è data alla casa, indice dell’alta artigianalità e simbolo di abbondanza, fortuna, prosperità, fertilità e novità.
Ovviamente la Puglia è grande, io vi ho raccontato solo una parte del mio viaggio, che inizia 15 anni fa, quando ci andavo con i miei genitori e arriva ad oggi, che l’ho rivisitata per la quinta volta e non smetto mai di conoscerla, sa rapirti fra i suoi profumi e le sue storie.
Vi potrei consigliare ancora, Bari, Lecce, Rodi Garganico, Vieste, Porto Cesareo, Santa Maria al Bagno, Santa Maria di Leuca, Peschici, insomma, inutile continuare l’elenco, bisogna vederla, come non bisogna per forza uscire dal nostro territorio per “fare una vacanza decente”, bisogna imparare ad apprezzare la nostra terra, la nostra nazione, che ci offre tanto e non ce ne accorgiamo!