Il Cilento è una meta meta consolidata del turismo locale e nazionale. Le acque limpide, l’atmosfera rilassata, i Templi di Paestum attirano molti visitatori. Anche gli stranieri arrivano, spesso per fare cicloturismo. Quando però si vuole sfuggire ai percorsi turistici noti, la regola d’oro è: dalla costa spostarsi verso collina o montagna dell’entroterra. È così che si arriva a Gioi (si può arrivare in treno fino ad Omignano, da lì ci vuole un passaggio in auto, o gambe da campioni per la lunga e ripida salita).
Alla scoperta di Gioi
Il paese è molto tranquillo ma vivo, con molte nuove famiglie. D’estate si popola ulteriormente di persone emigrate che ritornano. Infatti all’ingresso del paese c’è la statua del migrante, simbolo di desiderio di riscatto ed integrazione culturale.
In quest’occasione ho visitato l’Agriturismo ‘Aria del Campo’, dove ho assaggiato un formaggio artigianale e visto le bufale…
… e la ‘Despenza’, nuovo laboratorio di stagionatura e locale di degustazione del ‘Piccolo Salumificio Artigianale di Gioi’, che produce, tra i vari salumi, anche la Soppressata di Gioi, presidio Slow Food.
Il tratto in auto entrando e uscendo dal paese fa capire quanto addentro siamo nel Parco Nazionale del Cilento (Patrimonio UNESCO), e la sera non è raro incrociare volpi e cinghiali lungo la strada.
Si tratta di un posto ideale da esplorare se siete già in Cilento in vacanza.
Esplorando il Cilento
(foto dalla pagina Facebook Soppressata di Gioi)
(foto panorama dalla pagina Facebook Gioi Turismo)