A Vico Equense l’Elefante di Dalì


L’Elefante del Trionfo è il titolo della monumentale opera di Salvator Dalì che campeggia all’ingresso di Vico Equense. Un elefante dalle zampe lunghissime e sottili, un’opera surrealista dalla quale traspare tutta la genialità del pittore, architetto e scenografo spagnolo. L’opera appartiene alla collezione di Beniamino Levi ed è apparsa a Vico Equense in occasione della mostra “Luce” – I tesori del Maestro visitabile presso la Santissima Trinità e Paradiso.
A mostrarci la monumentale statua (alta oltre 7 metri) è ancora una volta Enzo Longobardi che questa settimana, in sella alla sua bici, approfittando di alcune giornate dal tepore primaverile, ha scelto la Costiera Sorrentina. Ecco come ce ne parla.

L’Elefante di Dalì, quella voglia di cambiamento, nonostante le zavorre

All’entrata di Vico Equense, vi è un’enorme opera, l’“Elefante del Trionfo” appartenente alla collezione Dali’ di Beniamino Levi per promuovere la bella mostra “Luce” I Tesori del Maestro, alla SS.Trinità e Paradiso. Un elefante con zampe lunghissime e sottilissime e sulla schiena una sella piena d’oro, simbolo di potere e animo puro, sulla quale un angelo dorato annuncia ricchezza con squilli di tromba. Certo, un elefante, con le gambe dei ragni, fa strano, ma a guardarlo bene quanta tanta grazia e sensualità vi è in lui malgrado il peso del corpo! Uno dei famosi contrasti surrealisti di Dalì.
Mi ricorda una scultura del Bernini “L’obelisco della Minerva” alle spalle del Pantheon a Roma: un elefante di granito, con un obelisco sulla schiena, a riprova che solo menti eccelse possono sostenere la sapienza, incarnata dall’obelisco.
L’elefante di Dalì, è oggi la nostra voglia di leggerezza, di toglierci da dosso le zavorre di questi anni tristi e bui (vedi covid e lo sgomento della guerra in Ucraina). È un forte messaggio di prosperità, pace e purezza d’animo, mai così tanto desiderati nel mondo (e nella mia città, sic).

“Mi ricorda una scultura del Bernini “L’obelisco della Minerva” alle spalle del Pantheon a Roma” – scrive Enzo, ma la lunghezza delle zampe dell’elefante di Dalì ricorda anche i Cavalli di Mimmo Paladino, l’ecclettico artista originario di Paduli, provincia di Benevento.

Cavallo di Bronzo di Mimmo Paladino presso Hortus Conclusus di Benevento.

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