“Madonnari napoletani, l’emozione carpe diem – Se camminate per via Toledo a Napoli, e da lontano vedete un po’ di folla con in mezzo uno spazio vuoto, siate certi che lì vi è un madonnaro preso a disegnare arte con i suoi gessetti. Un’arte effimera, dove lo spettacolo è proprio nell’ammirare il suo work in progress. Ecco qui uno street painter della scuola napoletana alle prese con uno dei più iconici dipinti della fede partenopea: “San Gennaro esce illeso dalla fornace” del De Ribera (1646). Un San Gennaro caravaggesco, double face, icona ecclesiale ed uomo del popolo in mezzo ai lazzari. Un olio su tela, 320×200 da godere alla Cappella del Tesoro nel Duomo di Napoli, che riprende la tradizione di quando San Gennaro sarebbe uscito illeso da un martirio avvenuto in una fornace. Una fornace che esiste davvero (vedi foto) ritrovata nel 1644 dentro l’ex basilica di San Felice, nella meravigliosa e poco conosciuta area paleocristiana di Cimitile, vicino Nola.”
I Madonnari di Via Toledo
In bici nel tempo, la rubrica a cura di Enzo Longobardi, questa volta ci conduce nel mondo dell’Arte dei Madonnari, artisti straordinari che con semplici gessetti colorati, realizzano sull’asfalto veri e propri capolavori.
Al fine di tramandare questa spettacolare arte alle nuove generazioni, a Napoli, è nata l’Associazione CulturaleScuola dei Madonnari che ha per obiettivo quello di tutelare la tradizione e promuovere la figura del madonnaro che oggi, oltre a riprodurre opere a tema religioso (da cui il nome di “Madonnari), riproduce anche opere anamorfiche 3D come voragini, paesaggi distorti, oggetti sospesi.
Fino a qualche anno fa i Madonnari venivano multati per “imbrattamento di suolo pubblico.” Solo nel 2014 il Comune di Napoli ha riconosciuto e legittimato l’arte dei Madonnari con un’apposita delibera.
Sabato sera si è verificato un nuovo episodio critico presso l’Istituto Penale per Minorenni di Nisida, dove due detenuti hanno dato fuoco alla loro...