La lapide seminascosta di Funiculì Funiculà

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Con In bici nel tempo, la rubrica a cura di Enzo Longobardi, quest’oggi parliamo ancora di grandi successi della musica classica napoletana. Dopo avervi mostrato la casa in cui venne composto il celebre brano ‘O surdato nnammurato, questa volta vi mostriamo i luoghi di un altro brano conosciuto in tutto il mondo: Funiculì Funiculà.

La lapide seminascosta di Funiculì Funiculà

Luigi Denza, autore delle musiche di Funiculì Funiculà (il testo fu scritto dal giornalista Giuseppe Turco), nacque a Castellammare di Stabia. Il brano fu presentato per la prima volta nella Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia (oggi sede del Museo Archeologico Libero D’Orsi).  Un’allegra melodia che divenne immediatamente celebre in Italia e in tutto il resto del mondo.

A Castellammare di Stabia una lapide ricorda la storia della nascita e della diffusione di questa melodia. Ecco come ce ne parla Enzo Longobardi, che in sella alla sua bici, girando per i luoghi più belli della Campania, ha fatto una breve sosta in Via Mazzini dove è collocata la lapide.

“La lapide seminascosta di Funiculì Funiculà – Passo per Via Mazzini a Castellammare. Una seminascosta lapide (sigh!) prende la mia attenzione. Ricorda che in questo palazzo nacque il 23 febbraio 1846 Luigi Denza, l’autore (con Giuseppe Turco) di Funiculì Funiculà, nata come uno spot, per promuovere la funicolare del Vesuvio, e che, nonostante la grande inaugurazione del 6 giugno 1880 fu però inizialmente snobbata dai turisti.
Pochissimi biglietti venduti, si preferiva salire a piedi, su asini o sgangherate portantine, tutti timorosi che la fune di quel trenino potesse spezzarsi. A quota 800 vi era la stazione inferiore, a 1180 mt, quella superiore. Ai due vagoni fu dato un nome simbolo, Vesuvio ed Etna, omaggio storico al Regno delle due Sicilie e alla sua capitale, Napoli.
Quantunque la canzone, la funiculare non duro’ molto: circa sessant’anni, distrutta tre volte dalla lava, e, dopo l’ultima eruzione del 1944, sostituita da una seggiovia, tipo piste da sci, anch’essa poi chiusa nel 1985, e da allora è tutto fermo.
Denza morì a Londra nel 1922, lì emigrato da anni e nominato prestigioso professore alla Royal Academy of Music. Funiculì Funiculà divenne emblema della napoletanità nel mondo, così famosa che Richard Strauss la citò nella sua Aus Italien oltre che cantata dai migliori cantanti al mondo
Jammo, jammo ‘ncoppa jammo jà…
Una curiosità: La lapide è in via Mazzini, mentre via Denza è a 500 mt. Misteri e paradossi della toponomastica stabiese!”

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