Al liceo Ulisse era uno dei miei eroi, era il cammino che ogni persona avrebbe dovuto percorrere nella propria vita: una costante ricerca di un qualcosa spesso sfuggente agli occhi.
Ho amato rileggere il libro XII dell’Odissea, quando Ulisse, lasciata Circe, incontra qui nel mare della costiera amalfitana, Partenope, Leucosia e Ligia, le tre Sirene che col loro canto, da questi promontori facevano perdere il controllo delle navi, cosa vana con Ulisse, perché si fece legare all’albero della nave e le tre sirene, deluse vollero poi suicidarsi lanciandosi in mare con i loro corpi tramutati nei tre famosi scogli detti Li Galli, dietro di me e presi anche dall’alto.
Un bel quadro del 1909 di H.J. Draper “Ulisse e le sirene” dipinge quel momento.
Perché se non corriamo il rischio della conoscenza, cosa vale la nostra vita in questo mondo?
(testo e foto di Enzo Longobardi, In bici nel tempo)