Mane e mane/ Int’ ‘a stu fridd’ che fa/ ‘O viento ca vene/’O viento ca va (“Mano nella mano / in questo freddo che fa / il vento che viene / il vento che va”) – così uno struggente brano di Enzo Avitabile eseguito a due voci con Mory Kante composto nel 1999, i cui proventi furono devoluti in beneficenza per la scolarizzazione delle bambine del Benin.
Mane e mane è anche il titolo di un’opera di street art realizzata presso la stazione della ex Circumvesuviana di Santa Maria del Pozzo (Barra) da Gianluca Raro. A parlarcene è ancora una volta Enzo Longobardi, patron della rubrica In bici nel tempo, che, pedalando pedalando, regala scorci di bellezza a chi resta a casa e si fa “portatore sano” di cultura.
Stimmatine mane e mane
Santa Maria del pozzo, Vesuviana Station – Se passate o arrivate in Circumvesuviana alla stazione di Santa Maria del Pozzo (l’ho vista, mi è piaciuta, l’ho filmata) vi è una interessante opera di street art di Gianluca Raro: un lungo muro dipinto di fogliame rosso e due grandi mani bianche con un cuore centrale, chiaro riferimento alle suore stimmatine del vicino convento che dà nome alla stazione, oltreché simbolo di accoglienza, solidarietà e fede. Infatti l’opera si chiama “Mane e mane”, richiamo al bellissimo brano di Enzo Avitabile https://youtu.be/pBCX2edxEPo
La mano come simbolo di accoglienza, generosità, protezione
“La mano è uno dei primi segni ritrovati nelle grotte ed è il mezzo principale con il quale si esprimono tutte le arti. Rappresentano anche accoglienza, generosità, protezione” – spiega l’autore dell’opera, Gianluca Raro, meglio noto come Raro, sostenitore di tante iniziative sociali, in particolare di quelle che puntano alla riqualificazione dei luoghi affinchè possano tornare ad essere fruibili.
L’opera realizzata a Santa Maria del Pozzo fa riferimento all’accoglienza delle Povere Figlie delle Sacre Stimmate di San Francesco, chiamate anche suore “stimmatine” per le quali le stimmate rappresentano oggi le ferite sociali da curare con la fede, ma anche con l’istruzione.
Ecco dunque che la fede, diventando naturale fonte di ispirazione artistica (l’opera realizzata da Raro e la musica di Avitabile), dimostra l’esistenza di Dio, attraverso l’arte e la bellezza. Un viaggio in Circumvesuviana può trasformarsi così in un viaggio tra fede ed arte.