«Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male» diceva il grande Eduardo De Filippo. Corna, curnicielli e ferri di cavallo, a Napoli, sono considerati i mezzi più potenti per allontanare la mala sorte.
Tuttavia, i gesti scaramantici non appartengono solo alla cultura partenopea, ma sono diffusi in tutto il mondo. Enzo Longobardi, soffermandosi a Napoli, in Vico del Fico ce lo ha dimostrato. Di seguito il suo diario.
Napoli e Verona, la scaramanzia non ha confini
Napoli e Verona, la scaramanzia non ha confini – scrive Enzo Longobardi e continua: Tutti conoscono la bellissima e simbolica scultura in bronzo di Pulcinella del maestro Lello Esposito su via dei Tribunali a Napoli. Pochi fanno caso che il naso di Pulcinella è molto più dorato del resto della scultura. Motivo? L’usura di quel bronzo dovuta alle troppe carezze. Infatti, ogni giorno, il Pulcinella è “allisciato” da tantissimi turisti o semplici passanti, vogliosi di una fotografia nell’atto del toccargli il naso, diventato, così come si vede, mese dopo mese sempre più chiaro.
In termini sociologici, lo sfregamento del naso di Pulcinella ai Tribunali è la nascita di un altro rito propiziatorio a Napoli (oltreché attrazione turistica), quasi pari al corno rosso. Un rito pressochè simile a Verona con la statua di Giulietta, dallo sguardo triste senza il suo Romeo. Un bronzeo usurato, e poi sostituito dal Comune perché turisti da tutto il mondo, ambivano ad accarezzare, secondo la leggenda, quel seno destro come auspicio di felicità, amore e fertilità, pensando intensamente al proprio amato per avverare il desiderio.