Quanti film avrete visto in cui compare il Palazzo dello Spagnolo? Tanti, sicuramente tanti. E’ una delle location cinematografiche più gettonate a Napoli. Il palazzo è monumento nazionale dal 1925. Oltre alla ricchezza dei decori, il Palazzo dello Spagnolo che si trova nel Rione Sanità, è ricco anche di storie, per via dei personaggi che ebbero ad abitarlo. A raccontarcene qualcuna è ancora una volta Enzo Longobardi che durante il suo tour partenopeo non poteva non fare una breve sosta anche in Via delle Vergini alla Sanità (civico 19).
Palazzo dello Spagnolo, “scale come se ballassero”
La particolarità di Palazzo dello Spagnolo (o “Spagnuolo”) sono sicuramente le scale. “Scale come se ballassero” – così le descrive Enzo Longobardi e continua:
Palazzo Spagnuolo (1738) monumento nazionale – Davvero uno dei più bei palazzi di Napoli, con alcune curiosità. Nel ‘700, quando a Napoli regnavano i Borbone, Carlo III (primogenito di Filippo V di Spagna e di Elisabetta Farnese), per raggiungere in carrozza, la sua residenza a Capodimonte, percorreva via Vergini alla Sanità. Ma poiché era una via ripida, i cavalli non gliela facevano ed allora vi era la staffetta, via i cavalli dentro i buoi. Il tutto proprio qui, nell’atrio, con i cittadini contenti di vedere il Re da vicino. Quanti film qui girati: “Il Giudizio universale” di De Sica, “Piedone lo sbirro” di Steno, “La pelle” di Liliana Cavani, “Mi manda Picone” e “Pacco, doppio pacco e contropaccotto” di Nanny Loy, “Passione” di John Turturro, (famoso il ballo delle ragazze sulle note di “Comme facette mammeta”), “I Bastardi di Pizzofalcone”, “Sense8” su Netflix. Davvero pare un set, con quelle scale, come se ballassero, così particolari, cd ad ali di falco, che il popolo ne temeva il crollo. Non a caso il suo ideatore, l’architetto Ferdinando Sanfelice era conosciuto a Napoli col soprannome scaramantico di “Sanfelì, lievet’ ‘a sotto” (Sanfelice togliti da sotto).
San Giuseppe Moscati ne fu il proprietario
Il Palazzo dello Spagnolo (o “Spagnuolo”, già Palazzo Moscati) fu costruito nel 1738 per volere del marchese Nicola Moscati. Successivamente, nel 1759 fu ereditato dal Dottor Giuseppe Moscati (definito “il medico dei poveri”,canonizzato da Papa Giovanni Paolo nel 1987) che dedicò tutta la sua vita all’assistenza dei sofferenti curandoli gratuitamente ed aiutandoli economicamente sottraendo a se stesso ciò che aveva.
“A Napoli, san Giuseppe Moscati, che, medico, mai venne meno al suo servizio di quotidiana e infaticabile opera di assistenza ai malati, per la quale non chiedeva alcun compenso ai più poveri, e nel prendersi cura dei corpi accudiva al tempo stesso con grande amore anche le anime.”
Inevitabilmente la famiglia Moscati perse prestigio economico, tanto che il tribunale fu costretto a vendere alcuni degli appartamenti ai creditori.
Tra i nuovi proprietari c’era anche don Tomaso Atienta, detto “Lo Spagnolo”, Fu lui che fece impreziosire il palazzo con preziosi arredi e affreschi. Dopo esser stato messo all’asta e divenuto quasi tutto di proprietà della famiglia Costa, nel 1925 il Palazzo dello Spagnolo fu dichiarato monumento nazionale.
Nel 1997 lo scultore Perez, proprietario di uno degli appartamenti, riuscì a recuperare parte delle antiche decorazioni originali.
Da diversi anni è in progetto l’apertura di un museo dedicato a Totò.