“Tienime, ca te tengo”, l’opera di Jerico Cabrera Carandang.

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“Tienime, ca te tengo” è l’opera realizzata dallo street artist filippino Jerico Cabrera Carandang nel Rione Sanità. A parlarcene è Enzo Longobardi che, in sella alla sua bici, questa settimana ci offre la possibilità di ammirare e conoscere meglio uno scorcio di Napoli.
tieneme ca te tengo

“Tienime, ca te tengo”, l’opera di Jerico Cabrera Carandang

“Tienime, ca te tengo”, letteralmente “Reggimi, ti reggo anch’io” è il titolo dell’opera realizzata da Jerico Cabrera Carandang sul pilone del ponte del Rione Sanità di Napoli. Un titolo ed un’immagine simbolo, quella di un abbraccio.

Un titolo, solo quattro parole, ma capaci ci esprimere quella che è la vera anima del popolo napoletano da sempre martoriato ed offeso, ma sempre pronto attraverso la condivisione ed il sostegno reciproco, a darsi forza per fronteggiare le emergenze, superarle ed andare avanti. Una filosofia di vita che scalda e protegge proprio come farebbe un abbraccio.

Tutta la forza del popolo partenopeo racchiusa in sola una sillaba, nel “ca” della frase “ca te tengo“. “Ca” letteramente significa “stai tranquillo/a”, “fidati di me”, “ci sono io qui a sorreggerti”, “Nun’avè penzier”. Solo due lettere, perchè non sono chiacchiere: il cuore dei napoletani è davvero straordinariamente grande. 

Ah, l’ammore…trovarsi, riconoscersi e non perdersi, quantunque le difficoltà

E’ proprio sotto l’opera dello street art filippino che Enzo Longobardi ha voluto fare una breve sosta. Ecco come ce ne parla:

“Napoli, Rione Sanità, qui è nato Totò e qua percepisci a pelle l’anima popolare napoletana. Sono sotto il ponte intitolato di recente a Maddalena Cerasuolo; nell’800 a bordo delle loro carrozze, ci passavano i nobili, guardando dall’alto in basso, la dura vita del popolo e nessuna voglia di mescolarsi. L’unico ponte che, invece di unire, divise Napoli in classi sociali. Oggi quella demarcazione non esiste più, anzi, basta vedere questo enorme murales sul ponte. Due ragazzi, lui tiene lei e lei tiene lui. Abbracciandosi forte si sostengono a vicenda, sapendo che in fondo l’amore, la solidarietà è proprio lì, nel trovarsi, riconoscersi e non perdersi, quantunque le difficoltà. “Tienime, ca te tengo”, si chiama l’opera, firmata dallo street artist filippino Jerico Cabrera Carandang. Bella e significativa, specie in questo periodo.”

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