La Mostra d’Oltremare di Napoli, fa parte di quelle opere di epoca fascista arrivate ai nostri giorni e che si riconoscono per uno stile architettonico ben preciso. Luogo di fiere e d eventi culturali, questo week end Fiera del Baratto e dell’Usato.
La Mostra d’Oltremare va a integrarsi in questi impianti colossali, quali vetrine di rappresentanza dell’impero fascista, oltre che di espressivo ruolo avanguardistico rispetto a opere d’arte vere e proprie. Nata come Triennale d’Oltremare, fu ideata come “Esposizione Tematica Universale” insieme al parco dell’Esposizione Universale di Roma (EUR) e allestita nel 1937 per ospitare una manifestazione diretta a celebrare l’espansione politica ed economica dell’Italia fascista sui mari e nelle cosiddette terre d’oltremare.
La città di Napoli in virtù della sua posizione strategica nel Mediterraneo fu scelta come punto di partenza per l’intraprendente politica coloniale del regime fascista. Il soggetto scelto per la prima mostra fu “Celebrazione della gloria dell’impero italiano nell’Africa del Nord e nel Mediterraneo”.
In una situazione di forte propaganda imperiale fu costruito questo impianto complesso, composto di trentasei padiglioni espositivi, un palazzo degli uffici, un’arena all’aperto per più di diecimila persone, due teatri, una piscina olimpionica, ristorante, caffè, un parco divertimenti, un parco faunistico, acquario tropicale, una preesistente zona archeologica d’epoca romana inglobata all’interno della Mostra. Il tutto realizzato in sedici mesi.
Inaugurata il 9 maggio del 1940, dall’onorevole Vincenzo Tecchio, presidente della mostra e alla presenza del re Vittorio Emanuele III.
Il sopraggiungere dell’inizio della II guerra mondiale appena un mese dopo, causò l’interruzione della “I Mostra triennale delle terre italiane d’Oltremare”.
I danni succeduti alla guerra furono notevoli e questo determinò la chiusura dell’area che fu lasciata in totale abbandono a causa di motivi economici e ideologici. Poi nel 1948, partirono i lavori di ristrutturazione per la riapertura che avvenne nel 1952, l’8 giugno e prese la denominazione di “ente Mostra d’Oltremare e del Lavoro Italiano nel Mondo”.
Questa nuove funzioni fallirono portando a un aggravamento della situazione finanziaria, causando l’annullamento di tutti i progetti intrapresi. Ancora una volta questo monumentale complesso, vede un periodo di chiusura. Rimasero aperti solo alcuni spazi in alcuni periodi dell’anno, avviandosi inesorabilmente verso una fase di decadimento, abbandono e degrado fino agli anni novanta.
Finalmente la travagliata vita di questo sito fieristico sembra iniziare a vedere un barlume di luce dal 2001, quando l’Ente diviene “Mostra d’Oltremare Spa”, nuova società di gestione, partecipata da Comune di Napoli, Regione Campania, Provincia di Napoli e Camera di commercio di Napoli, dando inizio a un sostanziale programma di riqualificazione e valorizzazione.
L’intera area è stata interessata negli anni a efficaci opere di ristrutturazione riportandola a polo fieristico d’interesse nazionale e internazionale. Sempre più mostre ed eventi culturali si svolgono al suo interno tra cu in questo week end, 9 e 10 aprile 2016 vi sarà la 40° edizione della “Fiera del Barato e dell’Usato” dalle ore 10.00 alle 20.30, organizzata da Bidonville.
Saranno presenti 600 stand con 1800 espositori divisi in padiglioni tematici, dall’artigianato, al modernariato, antiquariato, collezionismo e “di tutto di più”.
All’interno ci sarà anche BIDONTOYS alla sua seconda edizione, che si occupa della borsa7scambio dedicata al giocattolo da collezione e con l’occasione i musei del giocattolo, di Torre del Greco e Zagarolo esporranno materiali provenienti dalle loro teche.
Un’occasione questa fiera, per scoprire tesori nascosti e promuovere una filosofia di vita, volta alla riduzione dei rifiuti, dando una seconda vita alle cose.
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