Il Teatro San Carlo di Napoli fu costruito nel 1737 per volere del Re Carlo III di Borbone. L’intento del Re era quello di dotare la capitale del suo regno di un’opera culturale dal grande valore.
Si tratta del più antico teatro d’opera costruito in Europa. Il Teatro La Scala fu costruito 41 anni dopo e La Felice 51 anni dopo.
Fu realizzato in soli 8 mesi e la sua posizione fu scelta strategicamente. È ubicato nel cuore della città, nei pressi di piazza del Plebiscito, di via Toledo e della Galleria Umberto.
Teatro San Carlo, la struttura
Per volontà del Re il teatro fu posizionato accanto al Palazzo Reale. In questo modo la famiglia reale poteva accedere al teatro direttamente dalla loro residenza. Grazie a questo passaggio interno si ritrovavano di fianco al palco reale, così da non essere costretti ad uscire all’aperto per entrare in teatro.
Fin dalla sua costruzione il Teatro San Carlo si presentava maestoso nella sua architettura e sontuoso nelle sue decorazioni. I colori dominanti all’interno della sala sono il rosso fuoco e l’oro.
Può ospitare fino a 3.500 persone. In ogni angolo è possibile godersi al meglio lo spettacolo grazie alla sua perfetta acustica, frutto di piccoli accorgimenti architettonici come il “sollevamento” del soffitto e alcuni elementi decorativi.
Il 13 febbraio 1816 un terribile incendio distrusse completamente la sala del teatro ed il suo tetto. I lavori di ricostruzione però furono impeccabili, restituendo alla struttura l’aspetto originale in un tempo record di 300 giorni.
Gli specchi
Un’interessante curiosità del San Carlo sono gli specchi situati nelle pareti laterali dei palchi. Questi sono inclinati così da riflettere il palco reale. Questa installazione era dovuta ad una regola non scritta, ovvero gli spettatori non potevano applaudire o chiedere un bis prima del re.
Carlo III, in quanto padre del prestigioso edificio teatrale, pretendeva di essere lui l’unico a poter decretare il successo o meno di un’opera che andava in scena nel suo teatro. Gli spettatori, quindi, prima di applaudire gli artisti in scena osservavano con attenzione la reazione del re.
Il Memus
A ottobre 2011 è stato inaugurato il Memus, nome che sta per “memoria” e “musica”. Si tratta di un Museo e Archivio Storico del Teatro di San Carlo, allestito all’interno di Palazzo Reale.
Si tratta essenzialmente di “un luogo della memoria” per il Teatro di San Carlo, un luogo “in cui narrare la propria grande tradizione”, e dove il Massimo Napoletano può aprire i propri archivi, mostrare la propria storia, e naturalmente un luogo stabile dove si possono incontrare artisti, autori e musicisti.
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