Triora, le streghe e la valle incantata


 Triora, entroterra ligure, antico borgo a poche decine di chilometri da Taggia (e dalla più famosa Sanremo). Un luogo di pace e contemplazione.

La terrazza su una valle incantata

L’albergo offre una terrazza panoramica su una valle incantata, dove il tempo sembra essersi fermato. Provoca una strana sensazione pensare che a poche decine di metri da qui si è svolto, tra il 1587 e il 1589, uno dei più drammatici e cruenti processi alle streghe che la storia ricordi.

L’impegno degli abitanti per valorizzare ogni aspetto del luogo

Ogni abitante del paese è impegnato a valorizzarne ogni aspetto: i gestori dell’albergo, ad esempio, hanno deciso di non mettere televisori nelle camere proprio per indurre il cliente a staccare la spina dalla realtà quotidiana e concentrarsi su se stesso e sulle bellezze che lo circondano.

Le origini del nome

Il borgo, di origine medievale, deve il suo nome, secondo una tesi, al latino “Tria Ora”, ossia “tre bocche”, quelle del cerbero rappresentato nello stemma comunale; secondo altra opinione, in realtà il numero si riferirebbe ai tre fiumi alla cui confluenza si trova il centro abitato; per altri ancora, ai tre prodotti principali, grano, castagna e vite, su cui era basata la sua economia.

La passeggiata tra i “carruggi” e la valle Argentina

Passeggiare in centro significa tornare indietro nel tempo, perché ci si inoltra nei “carruggi” (gli stretti vicoli), fra volte ed archi scavati nella roccia e case diroccate; alla fine, uscire fuori da questo labirinto significa contemplare la valle Argentina, la valle incantata, e ritemprare lo spirito. Tra i prodotti locali imperdibile il pane, fresco anche dopo diversi giorni, le castagne ed il miele.

Il processo alle streghe

Il processo alle streghe durò tanto anche perché, ad un certo punto, sfuggì di mano alle autorità civili ed ecclesiastiche, che cominciarono a rimpallarsene la gestione, perché dovette essere esteso in pratica a quasi tutte le donne del paese, che avevano cominciato ad accusarsi reciprocamente per odio ed invidia personale.

La sorte delle donne accusate

Di alcune accusate si sa che morirono dopo poco tempo, di altre, in carcere a Genova e a Triora al momento della chiusura del processo, non si è più saputo nulla, anche se alcuni storici sostengono che furono liberate.

Le tesi degli storici sulle cause del processo

Ma dal punto di vista storico è interessante analizzare le tesi avanzate per spiegare le cause del processo stesso.

Su una cosa gli storici sono concordi e cioè che le streghe, o presunte tali, furono solo un capro espiatorio perché il processo in realtà sarebbe servito per sviare l’attenzione da altre questioni: o una manovra speculativa di latifondisti locali o un altro processo cui in quegli anni fu sottoposto, in contumacia, il canonico del paese, accusato di falsa monetazione e ricerche alchemiche.

Il museo delle streghe di Triora

Triora oggi sfrutta turisticamente il ricordo del processo alle streghe, tanto da aver creato un museo che però non è dedicato solo alla stregoneria ma anche alle tradizioni locali.

“Un luogo – si legge infatti su alcuni opuscoli – che non vuole essere solo una mera esposizione di oggetti ma soprattutto un invito, uno stimolo a visitare l’antico paese, le sue caratteristiche ed incantevoli frazioni e borgate…”.

E non solo….

E così accanto alla riproposizione di alcuni momenti salienti dell’attività delle streghe, di fotografie degli antichi strumenti di tortura, all’esposizione di documenti autentici, stampe, racconti popolari e una miriade di libri su stregoneria ed Inquisizione, e alla creazione di un vero e proprio “antro delle streghe”, vi è un ampio spazio dedicato alla fauna della zona ed uno ad importanti scoperte archeologiche qui avvenute; e poi una ricca esposizione di artigianato locale, una cantina, la ricostruzione accurata di un antico focolare domestico, fotografie ed attrezzi che ricordano l’importanza di antichi mestieri, della vita dei campi e di alcuni prodotti vitali per la popolazione del luogo, come la castagna.

La sala “Margherita Bassetti”

Infine, una sala dedicata a Margherita Bassetti, una penitente e benefattrice cagliaritana vissuta nel borgo dal 1900 al 1926.

 Strigora

Ogni anno, nel mese di agosto, vi è un appuntamento ormai tradizionale: quello con “Strigora”, la manifestazione che con musica, scenette teatrali, mercatino, piatti magici e spettacoli a tema anima il borgo e varie animazioni, ricorda il processo a quelle povere donne e si propone di rivalutarle.

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