L’inarrestabile chef “matto” Rino De Feo pronto per una nuova mission. Lo Chef 007, come il celeberrimo agente speciale, questa volta si ritroverà a compiere “la sua missione” in Russia, a Mosca per l’esattezza. Quale è la sua missione? Semplice! Far conoscere e portare nel mondo la cucina napoletana, quella della tradizione, quella dei piatti eccellenti nati da ingredienti poveri, ma genuini e schietti. Gli abbiamo chiesto della sua quarantena a Castellammare di Stabia e del suo ultimo progetto Zembrì.
Chef De Feo 007 dalla Cina a Mosca, tempo di valigie
Dopo la pubblicazione del libro “Chef sarà lei”, edito da Edizioni Mea, a cura di Tonino Scala che ripercorre il suo percorso professionale e dopo la quarantena che lo ha tenuto in Italia, a Castellammare di Stabia, la sua terra natale, per De Feo è tempo di valigia. Nel mentre una nuova avventura estera si faceva spazio nel futuro, lo Chef Rino De Feo ha lavorato con il Ristorante-Pizzeria Zembrì di Castellammare di Stabia, di cui ha curato e firmato il lancio del nuovo menù sia per la cucina che per le pizze speciali.
Destinazione Mosca, dicevamo, dove lo Chef Rino De Feo con una parte della sua storica brigata composta dai siciliani Pietro Bulla e Calogero Di Maggio, sarà a capo di un ristorante esclusivo al centro di Mosca la cui cucina sarà naturalmente quella napoletana e il cui elemento principale sarà il pesce.
Rino De Feo: “Il Covid ha cambiato un po’ la vita di tutti noi, nel bene e nel male”
Abbiamo fatto una chiacchierata con Chef De Feo che ci ha raccontato un pò della sua quarantena, del progetto Zembrì e del prossimo futuro.
Il Covid-19 e la quarantena ti ha costretto a restare a Castellammare di Stabia come non succedeva da tanti anni. Che sensazioni hai provato a rimanere così tanto tempo nella tua città?
Il Covid ha cambiato un po’ la vita di tutti noi, nel bene e nel male, perché ci ha costretti a cambiare modo di vivere; non solo a cambiare idee e progetti e per me, devo dire, che è stato un momento davvero difficile.Sono rimasto nella mia città molto a lungo per fortuna insieme a Pietro Bulla, amico e chef siciliano che ormai mi segue da qualche anno. Restare a casa è sempre un’emozione grande anche se non sono più abituato.
Restare a Castellammare di Stabia, ha portato inevitabilmente, la realizzazione di progetti culinari nella tua terra. Cosa ti ha colpito in particolar modo di Zembrì? Prima di accettare una sfida, quali sono i parametri che valuti?
Restare a casa molto tempo mi ha dato la possibilità di accettare anche qualche proposta, ma soprattutto di valutare quelle di cuore come lo è stato nel caso di Zembrí, perché con Antonio (Antonio Zembrino, ndr) c’è sempre stata una bella amicizia e un grande rispetto. E’ una persona perbene e così anche i ragazzi dello staff; non ho esitato neanche un minuto quando mi ha chiesto di collaborare con loro; è stato come un atto doveroso alla mia città, alla terra che amo alla quale lasciare un mio piccolo segno.
Cosa possiamo ritrovare di te nel nuovo menù di Zembrì? E’ completamente rinnovato o qualcosa è stato “semplicemente” revisionato alla tua maniera?
Il nuovo menù è praticamente una mia firma. E’ tutto creato per il locale e come sempre amo dire ci sono delle storie, dei racconti che si miscelano ad ingredienti; c’è creatività, ma tanta semplicità servita con gusto e qualità. In cucina ci sarà Chef Francesco che mi ha dato davvero grandi soddisfazioni, coadiuvato da Catello, un jolly prezioso; in sala ci sarà Giovanni che ormai è il mio Rambo (ride) e in pizzeria Mario che già faceva grandi cose e anche per la pizzeria ho creato delle pizze assolutamente da provare.
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“La mia più grande soddisfazione? Accendere gli occhi di chi li aveva spenti”
Quando finisci un progetto, lo segui da lontano o sei sempre vigile e attento a quello che succede?
Un progetto non lo lascio mai; mi posso allontanare ma resto sempre vigile e in contatto con lo staff per fare in modo che tutto prosegui in modo perfetto o quasi.
Tutti sanno che tra poco partirai per nuovi “lidi” russi e, quindi, sarai di nuovo lontano dalla tua terra: quanto ti inorgoglisce far conoscere il nostro territorio attraverso i tuoi piatti?
Sì, sto seguendo un progetto molto importante che mi porterà a Mosca; sarà di sicuro un salto di qualità ed è anche per questo che ho accettato la sfida. La mia più grande soddisfazione è che sarà un altro locale che porterà la mia firma, un altro locale che parlerà stabiese, ma non vi dico altro.
Una grande soddisfazione questa nuova mission, giusto?
Certo! Devo dire che le soddisfazioni più grandi per me arrivano quando riesco a creare un gruppo, quando cioè riesco a far tornare la voglia di lavorare fianco a fianco, quando chi aveva gli occhi spenti il giorno dopo scende a lavorare con gli occhi della tigre. Credetemi è proprio questa la mia più grande soddisfazione, il premio più bello e più grande.
Ringraziamo lo Chef Rino De Feo per il tempo dedicatoci e facciamo un grosso in bocca al lupo per i progetti futuri.