Impresa non riuscita. Un buon Napoli che non riesce a piegare la difesa dell’Arsenal, mai così rocciosa. Il cammino dei partenopei in Europa League si è concluso, fondamentalmente, nel primo tempo di Londra.
Ancelotti schiera Chriches, Maksimovic e Koulibaly in difesa. Cioè, quella difesa a tre che tanto bene ha fatto in Champions. E anche qui non fa male anzi il contrario. Chiriches è un puma, Koulibaly un leone. Ma anche il resto degli azzurri gioca bene. Allan combatte su ogni palla, Callejon non lascia intoccato un filo d’erba, Milik è isolato ma le due volte che tocca il pallone è pericoloso. Una prima volta viene fermato per un fuorigioco inesistente, la seconda volta sfiora il palo.
Unico neo: l’errore di Meret sulla punizione di Lacazette. Barriere messa male dal portiere friulano che antica il movimento e permette all’attaccante francese di segnare da quaranta metri (e il tiro non è neanche troppo angolato).
Il Napoli non avrebbe meritato la sconfitta ma il gol, in pratica, mette fine alla qualificazione. Ancelotti inserisce Mertens al posto di Maksimovic, ma il belga non incide. Al contrario di Younes e Mario Rui. Il tedesco salta puntualmente l’uomo ma Emery ha eretto un vero e proprio muro difensivo e non riesce ad affondare il colpo, il portoghese crossa e due volte e per due volte il Napoli sfiora il gol. Prima Milik, ingannato dal liscio di Monreal, mette a lato; la seconda volta per poco lo stesso Monreal non batte Chech da solo.
Finisce così il cammino europeo del Napoli. Piovono un po’ di fischi ma anche tanti applausi. Stagione deludente? No, un po’ sotto la media forse ma nessuno chiedeva al Napoli di vincere, almeno quest’anno. Ancelotti aveva chiesto grinta e cuore e, a mio avviso, il Napoli c’è né ha messo. Manca solo un po’ di cattiveria sotto porta.