Il Coronavirus è sempre più un’emergenza e, visto che una buona parte della popolazione si ostina a non rispettare le restrizioni in vigore, si fanno sempre più stringenti i controlli degli spostamenti delle persone: dopo il controllo tramite i cellulari è stato adesso previsto anche l’utilizzo dei droni.
Droni: l’ENAC ne autorizza l’uso in deroga alla normativa vigente
Il via libera è stato dato dall’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), competente in materia, che, in una nota divulgata oggi (nota ENAC-PROT-23/03/2020-0032363-P) e inviata ai Ministeri e alle altre autorità coinvolte (Protezione Civile, Comuni, Aeronautica, ENAV) ha disposto che “le operazioni condotte con sistemi aeromobili a pilotaggio remoto con mezzi aerei di massa operativa al decollo inferiore a 25 kg (i droni), nella disponibilità dei Comandi di Polizia Locale ed impiegati per le sopra indicate attività di monitoraggio, potranno essere condotte in deroga ai requisiti di registrazione e di identificazione” previste dal Regolamento vigente.
Droni: previsto il più ampio utilizzo su aree urbane e aeroporti
Inoltre, l’uso dei droni potrà essere effettuato con “voli a vista” (tecnicamente Visual Line of Sight) in deroga al suddetto Regolamento “anche su aree urbane dove vi è scarsa popolazione esposta al rischio di impatto, senza l’autorizzazione dell’Ente e senza la rispondenza delle operazioni agli scenari standard pubblicati“.
Infine, sempre in deroga al vigente Regolamento, si autorizzano Forze di Polizia, della Dogana, Vigili del Fuoco, Protezione civile e Polizie Locali dei Comuni , ad operare, fino al 3 aprile 2020, con propri droni, se impiegati nell’ambito delle condizioni emergenziali dovute all’epidemia COVID-19, nelle aree prospicienti di tutti gli aeroporti civili identificate come “aree rosse” e ad una quota massima di 15 metri.