Tre vittorie ottenute in tre partite, come Belgio e olanda. Dov’è la differenza? Zero gol presi. Il “The Gaurdian” ha inserito l’Italia al primo posto fra le squadre che hanno impressionato meglio durante la fase a gironi. Nonostante molti giornalisti e tifosi italiani facciano di tutto per sminuire i risultati. Basti pensare che Turchi e Svizzera da squadre forti ed interessanti sono passate a accozzaglie di bidoni subito dopo il fischio finale.
L’Austria è senza dubbio una squadra rognosa ma, se si punta alla vittoria finale, non può essere la compagine austriaca a farci paura. Ma sperare di arrivare in fono è giusto. Perché è vero che, nel nostro alto del tabellone abbiamo Francia, Spagna e Crozia. Ma solo una delle tre andrà avanti. E sé tutto andrà come deve andare, superare il Belgio (o il Portogallo) ci darà una ulteriore spinta emotiva.
Diversi dubbi per mancini, soprattutto anzi solo a centrocampo. In difesa, con Chiellini ancora out a causa del fastidio incorsogli contro la Svizzera, ci saranno Di Lorenzo, Bonucci, Spinazzola e molto probabilmente Acerbi. In attacco Immobile, Insigne e Berardi sembrano ormai intoccabili. A centrocampo Jorginho è fisso (le uniche due partite che il giocatore italo brasiliano ha saltato sono state le due amichevoli pre Europeo, perché impegnato in Champions League). Locatelli è in uno stato di forma incredibile, ma sarà Verratti il titolare, così come Barella.
Nell’Austria speranze aggrappate soprattutto ad Arnautovic, unico riferimento offensivo. E assieme a lui Alaba, simbolo sulla corsia mancina. L’uomo qualificazione Baumgartner sarà schierato ancora sulla trequarti al fianco di Sabitzer per invenzioni e imbucate vincenti, mediana a tre con Laimer, Grillitsch e Schlager.
Italia (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Acerbi, Spinazzola; Barella, Jorginho, Verratti; Berardi, Immobile, Insigne. All: Mancini.
Austria (4-3-2-1): Bachmann; Lainer, Dragovic, Hinteregger, Alaba; Laimer, Grillitsch, Schlager; Baumgartner, Sabitzer; Arnautovic. All: Foda.