La serie coreana del momento che impazza su Netflix sta facendo discutere. Fanno discutere i contenuti, la trama, e come il tutto possa influenzare i bambini. Un nutrito gruppo di persone riunite per sfidarsi a 6 giochi per l’infanzia (un, due, tre, stella; tiro alla fune; gioco delle biglie, e altri ancora); vincere tutti i giochi comporta un premio in denaro; se un giocatore perde ad uno dei sei giochi, morirà.
Pericolose imitazioni da parte dei più piccoli. Dove sono i genitori?
Cosa spinge migliaia di persone a partecipare ai giochi? Tutti hanno problemi finanziari, e di fronte ad un cospicuo bottino in caso di vittoria, morire non ha più importanza. Mamme e insegnanti si stanno battendo per contrastare i fenomeni di imitazione dovuti a questo gioco. Numerose scuole sono pronte a sensibilizzare i ragazzi, che per la loro giovane età non sono in grado di metabolizzare le scene cruente della serie. Frequenti sono infatti le scene di morte, sangue e violenza.
Squid Game sta facendo il giro dei social, grazie alla diffusione capillare di immagini e citazioni alla serie. Nonostante Netflix consigli la visione della stessa ad un pubblico minore di 14 anni, molti sono i bambini che, incollati al televisore, ignorano il divieto, e in classe replicano alcune scene con i compagni, con tanto di gesto della pistola con le dita. Squid Game è lo specchio di una società in cui viene dato poco peso da parte dei genitori, a cosa guardano i propri figli.
Per questo motivo le istituzioni si stanno muovendo per sensibilizzare i genitori alla sorveglianza attiva dei propri figli. Tra le ultime iniziative, una petizione lanciata dalla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza dalla Fondazione Carolina. Il nome fa riferimento a Carolina Picchio, prima giovane vittima di cyber-bullismo in Italia, che nel 2013 si tolse la vita per essere stata bullizzata online da alcuni suoi amici.