Lipidomica: i grassi buoni


I grassi sono alla base della nostra alimentazione e non solo, infatti sono i componenti essenziali della membrana cellulare e arrivano a costituire fino al 70% della composizione totale a seconda del tipo di cellule

La membrana cellulare rappresenta una delle strutture fondamentali e degli elementi funzionali degli organismi viventi.
Questa miscela complessa di lipidi allo stato fluido, dove sono immerse proteine ed altre molecole come il colesterolo, forma il confine della cellula con il mondo esterno attraverso cui avvengono le comunicazioni e scambi necessari per la vita.

Base dei lipidi, gli acidi grassi possono essere così classificati: saturi, monoinsaturi, polinsaturi; questi possono essere sia biosintetizzati dal nostro organismo sia assunti dalla dieta. Sono soprattutto i polinsaturi (PUFA) essenziali come omega-3 e omega-6 che devono essere assunti dall’alimentazione. Lo studio degli acidi grassi nell’ultimo decennio ha assunto un aspetto fondamentale legato ad importante connessioni tra questi e le attività cellulari come la stimolazione dell’espressione genica, il funzionamento delle proteine di membrana, meccanismi di trasduzione del segnale (comunicazione e relative risposte tra i vari reparti delle cellule).

Mentre l’analisi lipidica comune dal plasma mette in luce la composizione standard, ovvero informazioni sull’alimentazione e la biosintesi a breve termine, cioè effettuata nei giorni precedenti all’esame, la lipidomica (una nuova scienza “omica”) si interessa non solo dei livelli di acidi grassi presenti ma anche delle correlazioni tra le vie biosintetiche, evidenziando scompensi tra le varie piste. Inoltre, l’approccio lipidomico è quello di monitorare ed interpretare le trasformazioni che la membrana può subire, a causa di eventi fisiologici e patologici, e che hanno inevitabilmente influenza sulla reale disponibilità e quantità dei diversi tipi di acidi grassi presenti in quell’organismo. Tra di essi, è stato evidenziato con sempre maggiore frequenza che lo stress creato da un eccesso di radicali liberi può determinare la modifica della composizione lipidica di una membrana cellulare, scompaginando le percentuali relative degli acidi grassi.

La scelta della membrana cellulare sulla quale eseguire l’analisi lipidomica deve rispondere a quattro requisiti fondamentali:

  • La composizione deve ma deve essere stabile nel tempo;
  • il prelevamento non deve essere invasivo;
  • le informazioni devono riguardare sia lo stile di vita ed alimentare che le sintesi di mediatori importanti nel metabolismo cellulare;
  • il ripristino della situazione di equilibrio deve essere esaminabile in tempi non eccessivamente lunghi.

A tal proposito sono scelti i globuli rossi, le cui membrane sono assimilabili a altri tessuti (per nervoso e adiposo) e che presentano un misto di acidi grassi sia endogeni che esogeni e inoltre hanno una composizione stabile in un tempo medio (circa 120 giorni) che consente di valutare variazioni seguite dal soggetto per un periodo di 4-6 mesi.

La lipidomica può dare un ottimo contributo per inquadrare la situazione e a monitorare il miglior bilancio lipidico del soggetto.

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