I cibi funzionali: Il tè delle cinque

Già dalla scorsa settimana abbiamo iniziato il viaggio nel modo dei cibi funzionali. Vi ricordo che i CIBI FUNZIONALI sono quegli alimenti che oltre ad avere un notevole interesse dal punto di vista nutrizionale, sono anche in grado, con i loro ‘principi’ e le loro sostanze naturali di apportare benefici al nostro corpo.

Dopo le noci proseguiamo con una bevanda che o si odia o si ama: IL TÈ VERDE.

I cibi funzionali: Il tè

Il tè si ottiene da foglie essiccate di Camellia sinensis, coltivato fin dall’antichità soprattutto in India, Cina e Giappone.

In base al trattamento delle foglie si può ottenere ad esempio:

🫖 il Tè verde, da foglie direttamente essiccate dopo la raccolta;

🫖 il Tè nero, ottenuto dalle foglie che subiscono la fermentazione prima di essere seccate in corrente d’aria calda (occhio che e’ , più ricco del Tè verde in caffeina).

Il processo di essiccazione disattiva gli enzimi ossidanti, ma lascia intatti i polifenoli antiossidanti che sono i principali ingredienti del Tè.

Tè verde

Il tè verde

Molto interessante da un punto di vista “funzionale”, ovvero con effetti benefici sulla nostra fisiologia, è il tè verde, la bevanda in assoluto maggiormente utilizzata.

Ricco di antiossidanti, in particolare contiene le catechine che hanno molteplici funzioni e apportano benefici anche nella prevenzione di varie patologie (sono molti gli studi già in corso e anche terminati).

Nello specifico pare essere utile per:

👉 ridurre il colesterolo cattivo,

👉 prevenire problematiche cardiovascolari,

👉prevenire il declino cognitivo.

👉Ultimo, ma non ultimo, l’uso del tè come antiaging!

Una buona tazza di tè verde per invecchiare meglio e più lentamente.

E ora mi raccomando non diamo l’assalto agli scaffali del supermercato, perchè i prodotti a cui si fa riferimento sono infusi scelti e selezionati che poco hanno da condividere con le classiche bustine dei supermercati!

ragazza Attenzione però…

Possono esserci anche degli effetti meno gradevoli.

Il tè verde contiene caffeina (specialmente le foglie giovani) che, se assunta in eccesso, può causare nervosismo, ansia, tremori, battito cardiaco irregolare.

I tannini presenti in questa bevanda sembrano ridurre l’assorbimento del ferro dagli alimenti e irritano la mucosa gastrica, quindi le persone anemiche o che soffrono di ulcera o di reflusso acido dovrebbero limitarne il consumo.

Da tenere sotto controllo la quantità se si assumono anticoagulanti, per la presenza della vitamina K.

Sono effetti indesiderati che vanno approfonditi e ancora studiati, al pari dei benefici.

Per questo ricordo che queste informazioni sono di carattere divulgativo e che è sempre meglio chiedere al proprio medico se è un possibile problema assumere questa ed altre bevande.

Per quel che mi riguarda è un fedele compagno dei freddi pomeriggi di inverno, spesso accompagnato da una manciata di frutta secca.

 

 

 


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