Avevamo sperato che il 2022 fosse un anno di consolazione, un anno che ci permettesse di ripristinare gradualmente tutti gli equilibri alterati dall’emergenza sanitaria. Certo non potevano aspettarci che il 2022 potesse essere peggiore dei due anni precedenti. Peggio di così? Impossibile! E invece, alla pandemia non ancora scongiurata, si è unita la sanguinosa guerra che da quasi un mese ha sconvolto la vita del popolo russo e di quello ucraino, oltre che dell’Europa intera.
Putin e il suo folle desiderio di far rinascere l’antica Rus
Putin e Zelensky sono i protagonisti di questo sconcertante momento storico. Due leader completamente diversi. Da un lato il presidente russo il cui folle desiderio è quello di riportare in vita la Madre Russia. Nel suo disegno criminale l’Ucraina dev’essere necessariamente conquistata; è il cuore della Russia, per storia, cultura e tradizioni e Kiev è la capitale dell’antica “Rus”. Per realizzare il suo sogno è disposto a sacrificare anche il suo popolo perchè in fondo, negli anni si è imbastardito accostandosi sempre di più al mondo occidentale.
Zelensky, semidio uscito da una serie Netflix
Dall’altro lato c’è Zelensky che da taluni viene considerato un eroe, ma a ben vedere, la cosa gli dev’essere sfuggita di mano. Negli ultimi giorni, chi cura la sua comunicazione, ha postato sul profilo del leader ucraino un video in cui la guerra viene mostrata come una di quelle apocalittiche serie proposte da Netflix. Una musica ed una voce narrante ad hoc conferiscono ad immagini cruenti il giusto pathos; in apertura il leader ucraino, in abiti militari, con aria fiera sfila in prima linea accanto ai soldati come un moderno semidio. Un modo sicuramente congeniale ai tempi moderni per mantenere viva la partecipazione empatica e la resistenza messa in campo dal popolo ucraino.
Guerra Russia-Ucraina, gli errori di valutazione
Putin ha fatto un errore di valutazione. Probabilmente credeva che il suo piano potesse essere ostacolato solo dagli USA. Forse non si aspettava un’Europa così compatta e probabilmente non era il solo. In fondo, neanche noi credevamo in una risposta simile da parte dell’Europa. Inoltre, nessuno di noi aveva mai creduto che un giorno potesse palesarsi l’ipotesi di una terza guerra mondiale.
Ricoveri, sirene, distruzione, morte, orrore sembravano cose relegate al passato. E invece…vedo gli occhi di mia madre che la guerra l’ha vissuta da bambina, riempirsi di lacrime non appena, al TG, sente il suono della sirena. Basta il suono della sirena e mia madre torna ad essere quella bambina che ha sofferto la fame, la miseria, l’orrore della vita da rifugiati sotto i ricoveri dove le condizioni igieniche erano inesistenti e dove la dignità umana trovava e trova ancora oggi la sua morte.
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