Greta Thunberg torna a parlare di cambiamento climatico e lo fa con un nuovo libro: “The Climate Book”. Una antologia che raccoglie le testimonianze di scienziati, economisti e scrittori sull’emergenza ambientale che deve diventare centrale nell’agenda dei governi del mondo.
“Tutte le storie di questo libro sono inquietanti prese singolarmente, ma sono anche collegate strettamente come tutti noi. E quando inizi a connetterle tra loro e a comprenderle come parte di una rete di eventi, acquisiscono rapidamente un altro significato molto più allarmante”, spiega Greta in un video annunciando il libro che uscirà a ottobre.
“Ho invitato più di 100 voci tra le maggiori nel mondo – ha aggiunto la giovane ambientalista – per creare un libro che tratti il clima e la crisi ecologica in una prospettiva olistica”. Un tema importante che Greta ripropone all’opinione pubblica anche lanciando un messaggio di speranza: “Per me la speranza non è qualcosa che ti viene data, è qualcosa che devi guadagnare, creare – ha detto intervistata dal Guardian- e non può essere acquisita passivamente, stando a guardare e aspettando che qualcun altro faccia qualcosa. La speranza è agire, e solo una volta che avremo tutti il quadro completo, saremo in grado di agire”.
“The Climate Book”, il nuovo libro di Greta Thunberg
Greta va avanti con la sua battaglia contro il cambiamento climatico, sfida lanciata quando aveva solo 15 anni. Nel 2018, dopo un’estate caratterizzata da caldo record e incendi boschivi, l’ambientalista svedese capisce che per affrontare l’emergenza climatica servono azioni concrete, che non si può più aspettare. Così, invece di andare a scuola, si presenta davanti al Parlamento di Stoccolma con il cartello: “Sciopero scolastico per il clima”. E così farà ogni venerdì dando vita a quello che poi diventerà il movimento Fridays for Fututre al quale aderiranno migliaia di giovani in tutto il mondo.
Un impegno costante, attacchi ai potenti della Terra accusati di non mettere in campo azioni per la difesa del Pianeta, il coraggio di chiedere ai governi misure efficaci contro il global warming e le emissioni di anidride carbonica. Greta non ha risparmiato aspre critiche anche agli appuntamenti istituzionali sul clima come nel caso della COP26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si è tenuta dal 31 ottobre al 12 novembre 2021 a Glasgow: “È chiaro a tutti che la Cop26 è un fallimento. Dovrebbe essere ovvio che non possiamo risolvere una crisi con gli stessi metodi che l’hanno provocata. Le persone al potere possono continuare a vivere nella loro bolla piena di fantasie, come la possibilità di una crescita infinita su un pianeta finito e una soluzione tecnologica che apparirà improvvisamente dal nulla e cancellerà immediatamente tutte queste crisi. Tutto questo mentre il mondo sta letteralmente bruciando, va a fuoco, e mentre le persone che vivono in prima linea stanno subendo gli effetti della crisi climatica”.
Lo scorso 25 marzo Greta è ritornata in piazza per lo sciopero globale dei Fridays For Future, per chiedere ai governi di investire più fondi per avviare davvero alla transizione ecologica e stanziare meno fondi per la guerra”. Il prossimo appuntamento con Greta e i giovani paladini dell’ambiente è a Torino dal 25 al 29 luglio per il ritrovo internazionale di Fridays for Future, rimandato per due anni a causa della pandemia.
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