Nel caso di separazione di una coppia di fatto, una delle parti ha diritto al mantenimento? Ebbene, la risposta ufficiale a questa domanda è no. Infatti, a differenza di quanto accade per le coppie sposate, nel caso di una coppia di conviventi che si separano chi è disoccupato e ha uno stipendio più basso, non ha diritto ad alcun tipo di mantenimento. Se dovesse però sopraggiungere una situazione caratterizzata da un grave stato di bisogno, allora il partner dovrebbe provvedere al mantenimento del suo ex compagno. A stabilirlo è la legge sulle unioni civili, all’articolo 1, comma 65. Scopriamo insieme come cambiano le regole e soprattutto, quali sono le pratiche legali da seguire nel caso della separazione di una coppia di fatto.
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Cosa accade nel caso di separazione di una coppia di fatto
Come già accennato, nel caso della separazione di una coppia di fatto nessuno dei due ha diritto al mantenimento. Infatti, anche chi è disoccupato non avrà diritto al mantenimento. Piuttosto, in caso di problemi, uno dei conviventi potrebbe avere diritto agli alimenti, ma vediamo come funziona questa possibilità.
Convivenza e alimenti, cosa c’è da sapere
La prima cosa da sottolineare quando si parla di mantenimento e di alimenti, ci si riferisce a due cose differenti: dopo divorzio e separazione, il coniuge più debole da un punto di vista economico, se non può provvedere ai propri bisogni, ha diritto a un aiuto. Gli alimenti invece, sono un sostegno economico che deve essere versato ai familiari quando questi si trovano in stato di bisogno. Secondo quanto chiarito dalla Suprema Corte di Cassazione il diritto agli alimenti è legato alla prova, non solo dello stato di bisogno ma anche dell’impossibilità di provvedere al proprio sostentamento, in tutto o in parte, mediante l’esperimento di un’attività lavorativa. Quindi nel caso delle coppie di fatto, gli alimenti possono essere assegnati, qualora la parte più debole della convivenza non può provvedere al proprio mantenimento.
Alimenti e contratto di convivenza
Per non incappare in errori, i conviventi possono decidere di redarre un vero e proprio contratto di convivenza perché in caso di separazione, va a fissare anche qual è la misura degli alimenti e un eventuale diritto a questa possibilità. Chiaramente, bisogna specificarlo prima, in modo tale da non iniziare poi un’eventuale battaglia legale. Ciò che è certo, è che non bisogna fare confusione tra mantenimento e alimenti perché sono due cose diverse. Il diritto al mantenimento, è inutile precisare, è una misura che può essere fatta solo in un contratto di convivenza perché non viene riconosciuta alle persone che si sposano. Inoltre, secondo la legge anche nei patti prematrimoniali questo accordo può non essere vincolante. Dunque, per capire bene quali sono i propri diritti e anche gli obblighi a cui si è sottoposti, è opportuno conoscere bene i propri diritti, in modo tale da non farsi cogliere impreparati e sapere sempre bene a che cosa si va incontro, senza alcun tipo di rischio per la sopravvivenza.