Il fiuto di Sherlock Holmes – L’angolo del nerd e dell’Otaku

Il detective Sherlock Holmes e il suo amico, il dottor Watson, vivono a Londra. Assieme aiutano il poco brillante ispettore Lestrade a combattere l’organizzazione criminale del Professor Moriarty. Quest’ultimo è dedito a ogni tipo di crimine, dal furto al rapimento, ed è geniale quanto l’investigatore.

“Nel 1978, l’allora dirigente di Raiuno Luciano Scaffa, decide che per portare nuove idee italiane in giro per il mondo, l’unico modo è di creare delle coproduzioni con il mercato più potente del momento, che era il mercato giapponese.” con queste parole Marco Pagot racconta come nacque, almeno in via embrionale, la collaborazione fra la RAI e lo studio Ghibli.

La serie incontrò da subito grosse difficoltà. Innanzitutto Miyazaki era restio ad accettare. La serie, infatti, presenta degli animali antropomorfi come protagonisti, cosa che non andava giù al maestro giapponese. Fu grazie agli interventi di Pagot (che divenne molto amico di Miyazaki) che fece da paciere fra lui e la RAI. E alla fine, nel 1981, furono prodotti i primi due episodi. Ma, mentre altri quattro erano in lavorazione, gli alti costi di produzione frenarono l’entusiasmo in RAI. inoltre gli eredi di Arthur Conan Doyle crearono problemi riguardo ai diritti. Il progetto quindi di fermò.

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Fortunatamente intervenne un altro film di Miyazaki “Nausicaa della valle del vento”. Lo studio giapponese mise, prima della proiezione, i primi due episodi de “Il fiuto di Sherlock Holmes”. Il pubblico applaudì alla fine della proiezione e, alla fine, il progetto andò in porto. Tutto rose e fiori? No. Perché la RAI decise di spezzare gli episodi in mini episodi di cinque minuti, di non mandarli in onda in ordine e di censurare alcune scene.

Questo, oltre a mandare su tutte le furie Miyazaki (che arrivò a vietare di distribuire in Italia i suoi film), mandò all’aria l’ottimo lavoro sia del maestro che dei doppiatori italiani. Infatti il doppiaggio italiano de “Il fiuto di Sherlock Holmes” viene considerato uno dei migliori al mondo. Sopra tutti quello di Mauro Bosco, doppiatore di Moriarty. Quest’ultimo darà al cattivo un accento piemontese pieno anche di inflessioni dialettali “Poca Mènta” ed altre. Battute che attenuano la drammaticità di alcune scene senza stonare.

“Il fiuto di Sherlock Holmes” si può quindi considerare un’occasione sprecata a causa della RAI. Fortunatamente l’alto livello qualitativo ha permesso a quest’opera di resistere ed essere apprezzato per il cult che effettivamente è. Tanto che, nel 2018, tredici episodi sono attualmente disponibili su RAI Play.

Curiosità: Miyazaki e Pagot rimasero amici anche dopo la fine dei lavori della serie. Tanto che il maestro chiamò Marco Pagot il protagonista del suo film “Porco Rosso” come omaggio. All’inizio però Pagot si arrabbiò considerandolo un insulto, salvo poi chiamare Miyazaki per scusarsi e ringraziarlo dopo aver visto il film


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