Analizziamo la prima delle vespe lontano dal Menti. Ciullo, le assenze e la cabala che sorride ai gialloblù sconfitti alla prima di un torneo
La Juve Stabia, dopo le cose belle fatte vedere in amichevole ed in coppa, sbatte violentemente la testa, contro lo scoglio Melfi. Sconfitta da tutti i punti di vista e considerato che il Melfi, non è formazione accreditata per la vittoria finale, il campanello in versione allarme può suonare tranquillamente.
Il tifoso buono vi racconterà che si tratta della prima giornata, ed è verissimo, ma quello più cattivo e forse passionale, ha visto una squadra sconfitta da ogni punto di vista. Il 4-2-Fantasia di Ciullo ha retto per un ora di gioco e si è acceso solo a tratti durante la partita.
L’attacco è apparso troppo sterile e la stellina Gatto non ha lasciato segnali positivi. La squadra è apparsa lenta e battuta anche da un punto di vista fisico. Ciullo ha una attenuante importante, ossia le assenze in mediana. De Risio e Maiorano hanno lasciato il posto al giovane Carrotta. Assenze pesanti che si sono sentite. Russo ha parato, ma il resto della retroguardia è stato insufficiente, da voto basso in pagella, da nome sulla lavagna. Se i centrali difensivi vanno in tilt, se i terzini non spingono, se gli schemi da calcio piazzato non hanno funzionato, capirete che qualcosa non ha funzionato. Casualità? Giornata storta? Chissà!
Chiudiamo questa parentesi con due osservazioni. La prima va fatta alla squadra del Melfi, che ha giocato una signora partita, mentre la seconda con un sorriso. Quando la Juve Stabia in genere perde la prima partita, vedi negli ultimi anni, Livorno, Catanzaro, Empoli, Cosenza, alla fine riesce sempre a fare un figurone. Appelliamoci alla scaramanzia e speriamo che questo dato possa diventare presto un meraviglioso dato di fatto.