Le Sette Opere di Misericordia. E’ a Napoli che Caravaggio compie la svolta nella sua produzione

Ho innanzi una scena a primo avviso confusa, dove sembra che i personaggi siano lì a caso, a crear confusione. Non è assolutamente cosi!

La sensazione può essere quella di trovarsi davanti a ciò che può accadere di notte in uno di quei tanti vicoli del centro storico di Napoli in una notte qualsiasi, ma non è la solita notte, nè il solito vicolo. E’ qualcosa di più magico, di ineguagliabile!

Le Sette Opere di Misericordia di Caravaggio

Il Maestro per questa Opera ha creato una nuova e originale messa in scena su una tela dalle dimensioni di 390cmx260cm; questa volta i personaggi si snodano lungo le direttrici di un vortice che ha come centro ideale l’unica fonte di luce artificiale del dipinto: il cero acceso del Diacono che sta seppellendo un defunto.

E’ il 1607. Michelangelo Merisi da Caravaggio è a Napoli da qualche tempo, in fuga da Roma dove ha ucciso un uomo. Qui risiede presso il Palazzo dei Principi Colonna a Via Chiaia e, sempre qui, in pochi mesi è riuscito a realizzare un capolavoro che segnerà la svolta della sua produzione.

L’Opera gli è stata commissionata dall’Istituzione del Pio Monte della Misericordia, nata a Napoli nel 1602 grazie all’amore verso il prossimo di sette nobili napoletani. La tela è consegnata in data 9 Gennaio 1607 ed in un primo momento ha per titolo “Nostra Signora della Misericordia” che fa guadagnare a Caravaggio ben 400 ducati.

E’ di quel tempo il credere che “per ottenere il perdono dei peccati i fedeli debbano compiere opere caritatevoli verso i bisognosi” e da queste parole nasce l’incanto, un nuovo incanto, quello della realtà e dei suoi personaggi che vanno in scena.

Napoli – Le Sette Opere di Misericordia di Caravaggio

Dall’alto una Donna sorregge il suo Bambino; sembrerebbe volersi sporgere di più, per scorgere ciò che accade al di sotto, ma gli angeli fermano quest’azione con il loro vorticoso volo, quasi a preannunciare il continuo intreccio tra il bene ed il male terreni.

E’ il Bambino che poi indirizza lo sguardo altrui in basso; verso destra una donna dal volto preoccupato ha scoperto il suo seno cosicchè possa nutrire suo padre Cimone.

Alla sua sinistra un uomo, con una lama taglia il mantello che indossa per coprire un povero infreddolito; un uomo dal copricapo con conchiglia invita ad accogliere i pellegrini, mentre a sinistra, in penombra, Sansone beve dalla mascella di un asino.

Caravaggio ha rappresentato in un unico atto una delle più grandi narrazioni dei Vangeli assolutamente presieduta dalla Vergine con il Bambino. Ben incastrate troviamo rappresentate tutte le opere di misericordia:dar da mangiare agli affamati, seppellire i morti, vestire gli ignudi, curare gli infermi, ospitare i pellegrini, visitare i carcerati, dar da bere agli assetati.

Già nel 1613 i Governatori del Pio Monte della Misericordia, in considerazione della perfezione artistica, stabilirono che tale opera non potesse esser alienata per nessun prezzo e sempre si dovesse ritenere nella stessa chiesa.

Il 1 Gennaio 1621 fu stabilito il Divieto Perpetuo di effettuazione di copie di tale opera. Tali note hanno lo scopo di rendere inscindibile il legame tra l’opera e l’istituzione che lo ha commissionato.

Pio Monte della Misericordia di Napoli

INFO: L’opera è conservata presso il Pio Monte della Misericordia di Napoli. Qui trovate orari e tutte le info per visitare il Museo


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