Ho incontrato Luca Trapanese a Torre del Greco in occasione della presentazione del libro “Nata per te” (Einaudi) scritto a quattro mani con Luca Mercadante. Quando l’ho visto entrare nella sala dell’Istituto Comprensivo Mazza Colamarino mi è sembrato che Trapanese portasse con sè una sorta di luce. Sarà stata suggestione! Chissà?
Da quell’incontro sono trascorsi diversi mesi. La settimana scorsa ho messo “Nata per te” in valigia, insieme ad altri quattro libri. Ho voluto portare con me al mare solo autori partenopei: oltre a Trapanese e Mercadante, Gianni Solla, Maria Rosaria Selo, Lorenzo Marone e Maurizio de Giovanni. Un incontro tra autori che sarebbe potuto avvenire realmente anche al di fuori della mia valigia.
“Nata per te” è stato il primo dei cinque libri che ho letto perché a breve (il 28 settembre) uscirà nella sale cinematografiche il film ispirato al libro. Il film è diretto da Fabio Mollo. Nel cast Pierluigi Gigante, Teresa Saponangelo, Barbora Bobulova, Alessandro Piavani, Antonia Truppo e Iaia Forte.
“Nata per te”, il film – guarda il trailer
“Nata per te”, storia dell’adozione di Alba Stellamia, oggi Alba Trapanese
“Nata per te” è stato scritto volutamente a quattro mani perché Luca Trapanese e Luca Mercadante osservano il mondo in maniera opposta (o quasi) e Trapanese desiderava un altro punto di vista per raccontare la sua scelta d’amore.
Diciamo subuto che è molto più facile sentirsi affini a Mercadante perché come ho già detto, Trapanese ha una luce diversa da tutti gli altri, una luce che filtra anche attraverso le pagine del libro. O forse è solo suggestione?
Conoscevo bene la storia di Alba per averla ascoltata direttamente da Luca Trapanese durante l’incontro presso l’Istituto Comprensivo Mazza Colamarino di Torre del Greco e perché da tempo seguo le sue pagine social. Leggere il libro quindi ha significato per me conoscere meglio la formazione del pensiero di Trapanese di cui avevo già letto “Le nostre imperfezioni” (qui la recensione), ma anche l’iter previsto per l’affido e per le adozioni; tecnicismi e pratiche che hanno come obiettivo principale quello di tutelare il minore, ma che talora contrastano l’evoluzione umana.
Poche pagine – appena 157 – per un concentrato di emozioni. Un esplicito invito alla riflessione sul concetto di genitorialità, ma anche sulla nostra società il più delle volte indifferente o addirittura ostile alla disabilità e all’inclusione.
Alba oggi ha 6 anni. E’ una bellissima bambina trisomica dai capelli d’oro. Alba cresce circondata dall’amore, cresce in una famiglia con forti valori – valori che le vengono trasmessi rendendola bella anche dentro, oltre che fuori. Luca ha 46 anni, è un uomo felice. Da quando c’è Alba, la sua vita è diventata molto più bella, così come ha più volte dichiarato. Alba e Luca sono una famiglia. Alba e Luca sono una storia d’amore che non dovrebbe essere così straordinaria. Tanti bambini dovrebbero avere la stessa opportunità di Alba, quella di crescere in una famiglia, seppur composta da due sole persone: l’adottante e l’adottato.
Luca Trapanese, assessore al Welfare e alle Politiche Sociale del Comune di Napoli, single, ha adottato Alba, nonostante la legge italiana non consenta l’adozione ai single (il suo caso è un’eccezione). Attraverso i social e attraverso le pagine del suo libro Trapanese prova a far capire che la disabilità è solo sociale e culturale. Non dipende dalle capacità di una persona, ma dal tipo di sguardo che rivolgiamo al prossimo; dipende dal nostro giudizio.
“Quando Alba viene affidata a Luca Trapanese dal Tribunale dei Minori di Napoli ha solo un mese di vita. Qualche tempo dopo, mentre sto già prendendo appunti per questo libro, ho modo di guardare un video del loro primo abbraccio ripreso dalla vetrata della nursery. Alba è avvolta nel lenzuolo dell’ospedale. Trapanese ha cuffia, mascherina e un camice monouso semitrasparente; sotto è vestito in maniera informale: camicia e pantaloncini al ginocchio. Probabilmente io mi sarei presentato in giacca e cravatta. Nel vetro si scorge anche il riflesso di Natalia, l’autrice del video, della quale intravedo l’enorme sorriso. E’ la mattina del 29 Luglio del 2017 e, mentre lui sta sollevando la bambina dalla culla in plexiglass, io ho a che fare con i due responsabili del nuovo campo scuola marino di mio figlio: – Andrea odia i braccioli e dice di saper nuotare, ma non è vero. Ha quattro anni. E’ celiaco…”
Il punto di vista di Luca Mercadante è decisivo nel sottolineare che il concetto di disabilità derivi dal metro di giudizio che viene usato nei confronti del prossimo, tant’è che dalla lettura del libro scopriamo che Mercadante è in costante pena per quello che lui stesso ritiene un elemento invalidante e che caratterizza suo figlio: la celiachia.
“Nata per te” è, dunque, un libro che racconta la genitorialità attraverso due voci, una che considera una gran gioia l’arrivo di una bimba trisomica nella propria vita e l’altra che fatica, non poco, a comprendere le ragioni di tale gioia. Tuttavia, seppur celata tra le righe, anche Mercadante sembra ricevere dai ripetuti incontri con Trapanese una fetta di “quella luce”. O forse è solo suggestione?
Godetevi il libro e andate in sala a guardare il film. Un grande cast per una vera storia d’amore. Buona lettura e…buona visione!