Porco Rosso – L’angolo del Nerd e dell’Otaku

Porco Rosso è il soprannome di Marco Pagot, asso della Regia Aereonautica (l’aviazione italiana). A seguito di un misterioso evento ha assunto le sembianze di un maiale, Pagot si ritira sulla costa Dalmata e vive come cacciatore di pirati.

L’arrivo dell’arrogante pilota americano Donald Curtis cambierà i suoi piani di vivere una vita tranquilla.

Porco Rosso l’antifascita

Nonostante l’incipit assolutamente fantasioso, ma anche molto affascinante, non è mai, volutamente,  chiarito del tutto per tutto il film(l’unico accenno alla trasformazione e il racconto di un sogno fatto alla co protagonista del film) Porco Rosso contiene tutte le tematiche più care al regista Hayao Miyazaki.

Il volo visto come libertà assoluta, la presenza di un personaggio femminile adolescente, la maledizione che affligge un personaggio, la decisa condanna del fascismo (intesa qui come una critica contro qualsiasi forma di dittatura e prevaricazione) e una distinzione mai netta fra buoni e cattivi.

Il maiale, anzi il porco, nel buddismo rappresenta l’ignoranza e l’autoinganno degli essere umani. Non che Pagot si senta un eroe, anzi. Lui stesso si definisce un porco per essere l’unico sopravvissuto ad una battaglia aerea. Scontro al seguito del quale ha deciso di lasciare la fidanzata Gina, la vita mondana e la guerra.

Il regime fascista né approfitta per metterlo all’indice e dargli la caccia a causa della sua netta opposizione a Mussolini “Piuttosto che diventare una fascista meglio essere un maiale”. Infatti il soprannome di Porco Rosso gli è stato affibbiato quasi a sottolineare il suo essere comunista (nel senso di non fascista).

Né buoni né cattivi

Niente antagonisti nel film. I pirati che Marco “Porco Rosso” Pagot caccia sono dei disperati che cercano di non fare vittime. Tanto che i bambini vedono gli scontri quasi come un passatempo. Lo stesso Curtis, benché sia presentato come l’antagonista, non è un personaggio del tutto negativo.

Produzione

Inizialmente il film era stato ideato come un mediometraggio destinato al solo  commissionato da Japan Airlines e doveva essere un’esclisiva sui voli della compagnia. L’opera, basata sul manga Hikotei jidai dello stesso Miyazaki, era inizialmente caratterizzata da toni spensierati ed era essenzialmente un omaggio ai velivoli di un tempo.

Ma lo scoppio della guerra in Jugoslavia, nel 1991, turbò molto il regista (pacifista convinto). Per questo decise che Porco Rosso doveva essere ambientato in un contesto post-bellico. Decise, alla fine, per un’ambientazione prossima alla seconda guerra mondiale come quello fascista.

Nonostante la diversa strada che l’opera aveva preso dall’idea originale, la compagnia aerea è rimasta un importante investitore del progetto, tanto da investire comunque nel film ed arrivò addirittura a proiettarlo sui voli internazionali della Japan Airlines già dal 1 luglio 1992, ovvero 17 giorni prima dell’uscita in sala.

Marco Pagot, amico personale di Miyazaki, venuto a sapere della realizzazione del film, inviò ha inviato al regista giapponese vari libri che descrivevano Milano, il Veneto e la costa Slava, aiutandolo così a ricreare con maggiore precisione le ambientazioni presenti nell’opera.

Uscita e distribuzione

Prodotto e pubblicato nel 1992, il film arrivò in Italia solo nel 2010. Infatti La Buena Vista, che deteneva ai diritti per il mercato internazionale, Italia compresa. Tuttavia posticipò molte volte l’uscita, perse i diritti. La versione italiana verrà pubblicata dalla Lucky Red per l’appunto nel 2010

La stessa Lucky Red ha riportato Porco Rosso nelle sale italiane, dal 1 al 7 agosto 2022, a 30 anni dalla prima distribuzione giapponese, inserito nella rassegna “Un mondo di sogni animati” insieme ad altri lungometraggi dello studio di Miyazaki, la Ghibli, ovvero: La città incatata, Nausicaa della Valle del vento, Proncess Mononoke e Il Castello errante di Howl.

Una curiosità: Il nome del protagonista, Marco Pagot, è un omaggio ai fratelli Nino e Toni Pagot, famosi fumettisti italiani, creatori ad esempio del personaggio di Calimero, e i cui figli Marco e Gina Pagot hanno collaborato con Miyazaki alla creazione della serie di animazione Il fiuto di Sherlock Holmes.

Leggi anche: Il Monologo della Speziale – L’angolo del Nerd e dell’Otaku

 


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