Gigi Savoia dà vita al progetto della “Compagnia Stabile di Tradizione
Il teatro Politeama inaugura il ciclo della “Compagnia stabile di tradizione” con “Tre pecore viziose” di Scarpetta dal 25 dicembre al 6 gennaio con l’attore Gigi Savoia, che, coadiuvato da Renato De Rienzo, accoglie la sempre più pressante richiesta dei giovani di confrontarsi col teatro di prosa della tradizione partenopea, che appartiene, a buon diritto, allo scenario del grande teatro italiano.
Gigi Savoia, in conferenza stampa, ha giustamente sottolineato che è
necessario mantenere sempre vivo il messaggio dei nostri drammaturghi che, a partire dallo scorso millennio, hanno reso Napoli capitale di cultura teatrale e non solo. Fino ad ora ci hanno pensato le grandi famiglie ormai quasi tutte estinte. Spetta a noi adesso questo compito, creando con questi giovani nuove famiglie teatrali per la continuità
Quale luogo migliore, dunque, del Teatro Politeama, che, come racconta Albachiara Ammendola Caccavale, titolare del teatro
è stato per anni “il” teatro dei napoletani; con questo progetto, portato avanti da me, Giuseppe e Roberta Caccavale, intendiamo crearvi una casa della tradizione e della cultura napoletana, e partiamo dalla rassegna che durante la stagione 2015-2016 propone spettacoli di vari illustri autori. Presentiamo Scarpetta, De Filippo, Viviani e tanti altri, per tenere alto il nome della nostra città, in questo momento premiata come città d’arte e cultura dalle migliaia di turisti che vengono a visitarla
D’altro canto è tradizione nella tradizione quella di trascorrere il Natale e a teatro; e il pubblico del Politeama, in questa occasione, potrà vedere in scena, oltre allo stesso Gigi Savoia, anche Graziella Marina, Pippo Cangiano, Francesco Ruotolo e la Compagnia Stabile di Tradizione (Valeria Ariota, Gerardo Considerato, Viviana Cangiano, Raffaele Milite, Carmine Iannone, Antonella Prisco, Anna D’Auria, Chiara Mazza, Rosario Sannino). Le musiche di “Tre pecore viziose” sono state curate da Alessandro Tumolillo, i costumi sonodi Fortuna Di Domenico e le scene di Giuseppe Zarbo. La regia è curata da Marco Kretzmer. L’organizzazione è affidata alla Cge.