Per il Siracusa è l’ennesimo pareggio e l’ennesima delusione per i tifosi in questo girone di ritorno.
Il Siracusa non riesce più a vincere e lo dimostra che in quattro gare ha collezionato tre pareggi e una vittoria rischiando di compromettere il campionato. Gli aretusei danno la possibilità alla Frattese e alla Cavese di fuggire ed allontanare l’ambito primo posto una volta per tutte.
Il primo tempo da dimenticare per la formazione azzurra che non riesce a essere cinica in avanti. Al 17′ il Gragnano si guadagna e realizza il rigore realizzato da Foggia. L’unica occasione degna di nota degli azzurri si svolge al 42′ quando Palermo colpisce il palo interno, ma la palla esce magicamente fuori tra la disperazione di tutti.
Il secondo tempo inizia con un cambio per il Siracusa, fuori Gallon e dentro Dezai. La gara dell’ivoriano durerà poco; prima viene ammonito per un fallo a centrocampo e poi viene espulso per simulazione in area. Espulsione ingiusta perché il giocatore è stato atterrato nettamente mentre era in procinto di segnare il gol del pareggio. Nonostante l’inferiorità numerica, il Siracusa è sempre più aggressivo e sembra giocare meglio in dieci uomini rispetto agli undici iniziali. Al 77′ Catania viene atterrato in area e l’arbitro decreta il rigore. Savanarola realizza il gol e scoppia la mini rissa che finisce con l’espulsione di due giocatori del Gragnano.
Adesso le parti sono invertite e il Siracusa si ritrova con l’uomo in più, ma questo non basta per segnare il gol del vantaggio. Pareggio, dunque e giocatori sotto la curva ospiti dove ad attenderli ci sono gli ultras della Anna che amareggiati e delusi chiedono alla squadra più impegno perché si fa sempre più largo l’idea dell’ennesima presa in giro per dei cuori che non potrebbero più sopportare una tale delusione.
La nota positiva si racchiude in un gemellaggio unico. Presenti in curva ospiti gli ultras della Juve Stabia che hanno cantato insieme agli aretusei per novanta minuti dando ancora una volta prova che il calcio non è fatto solo di delusioni ma di amore e fratellanza duratura nel tempo.
Foto: Midolo Gabriele