Si è svolto allo spazio Zona Naviganti Teatro lo spettacolo ‘Broduei, casi umani in teatro’ di Maurizio D. Capuano. Il cast è formato da Antonio D’Alessandro (Sam il regista), Marilia Marciello (Monique la ballerina pupa del boss), Sara Esposito (Richard il primo attore), Stefania Sarrubba (Jenny la segretaria di edizione), Fabrizio Botta (Walter ed Freddie Mercury), Emanuele Iovino (Ciccio il tirapiedi del boss), Francesco Saverio Esposito (Tammy l’attore francese), Gennaro Manforte (Paul il tecnico delle luci rasta), Ilaria Incoronato (Diane la prima attrice), Peppe Carosella (il boss produttore Nick Soprano). Costumi di Federica del Gaudio.
Un’altra esilarante commedia di Maurizio D. Capuano vincitrice dei alcuni premi tra i quali il Primo Premio FITA come Miglior Attore Protagonista a Maurizio Capuano e Miglior Regia a Giovanni Merano, una menzione speciale “AUGUSTEO 2010” con la seguente motivazione: “Per il testo ironico e intelligente, la recitazione spontanea e comunicativa, la regia ben appropriata alla tipologia del testo“.
Lo spettacolo ha la particolarità di iniziare già dalla fila al botteghino per i biglietti, dove gli attori si confondono tra la folla con i loro personaggi, non senza qualche sorpresa da parte degli avventori del teatro.
Questo tipo di intersezione tra attori e pubblico resta durante lo spettacolo, in quanto esso si svolge su due fronti il palcoscenico e dietro la platea, dove è situata la fantomatica cabina di regia con il regista Sam cerca di mettere in piedi una prova generale di una strampalata compagnia, nella quale le storie personali hanno la meglio su quella dello spettacolo.
Ottima l’interpretazione degli attori di Capuano, impegnati in doppi ruoli dei loro personaggi a loro volta attori dello spettacolo musicale sabotato, dove si evidenzia il lavoro svolto per entrare in ruolo, con battute dal ritmo continuo e senza caduta di tensione.
Incuriosisce per lo spettatore, lo svolgimento della prova e messa in scena di uno spettacolo musicale che sembra partito per l’insuccesso ma che la magia del teatro riesce a decretarne il trionfo.
Proprio la magia del teatro è il filo conduttore, che avrà ripercussioni sulla vita di quegli attori cambiandone alla fine il corso. Una attenta analisi tra la volontà di mettere in scena un progetto attraverso attori non all’altezza del ruolo, utilizzando qualche espediente pur di portare a casa un risultato, che al termine non sarà quello dell’applauso del pubblico, ma bensì un nuovo inizio per ognuno dei protagonisti.
Numerose le trovate sceniche che rimandano alle commedie come ‘No no nanette’ nella prima parte, dove non manca il colpo di scena attraverso le sorti di Ciccio il tirapiedi del boss-produttore, o quando il concitare degli eventi fa scaturire un ‘Hellzapoppin’’ prima del termine del primo atto.
Maurizio D. Capuano introduce nei suoi spettacoli accenti geografici diversi, in questo caso la prima attrice con accento inglese, un attore con quello francese, rivelatrice di una impronta tra i caratterismi teatrali del passato e l’odierno cosmopolitismo, riuscendo a non cadere nell’ovvietà.
Non stupisce che questo spettacolo sia riuscito a far ridere anche i cugini d’Oltralpe, all’edizione 2011 del Festival D’Avignon Off.
Fonte foto: Pasquale Fabrizio Amodeo